02/03/14

Le imprese europee ai ministri italiani: «Sull’energia servono obiettivi vincolanti»


Il pacchetto europeo sul clima ed energia al 2030 è un’opportunità unica per rispondere alla sfida del cambiamento climatico creando valore e per proteggere la competititività dell’economia italiana per i prossimi 15 anni attraverso un programma di innovazione e di integrazione dei mercati elettrici europei.

Solo attraverso obiettivi vincolanti in materia di efficienza energetica e infrastrutture sarà possibile stimolare gli investimenti necessari per crescere in maniera sostenibile e gestire i costi crescenti dell’energia. L’aumento dei prezzi globali dei combustibili fossili insieme alla crescente dipendenza dalle importazioni stanno aumentando la vulnerabilità degli Stati Membri e rischiano di compromettere la competitività delle imprese italiane ed europee. Dal 1990 ad oggi, i prezzi del petrolio e del carbone sono aumentati del 60% e del 35% rispettivamente, trainati dalla crescente domanda energetica delle economie emergenti. Tra il 1990 e il 2011 la domanda cinese è aumentato del 75% ed è in continua crescita. Allo stesso tempo l’Europa sta aumentando la dipendenza da importazioni di combustibili fossili, passando dal 40% nel 1990 al 54% nel 2011. Nel 2012 l’Europa ha speso più di 500 miliardi di dollari solo per il petrolio.
Voci che addossano l’aumento dei prezzi alle politiche climatiche ed energetiche esistenti sono infondate e fuorvianti. La Commissione Europea ha stimato che le tasse per il loro finanziamento costituiscono la componente più piccola del prezzo dell’energia. Gli aspetti determinanti per la ripresa economica e il mantenimento della competitività sono invece l’innovazione e la gestione nel modo più sostenibile ed economico possibile dei costi delle imprese e dei consumatori. A fronte di ciò, l’Europa e l’Italia devono gestire le sfide globali attraverso target vincolanti che:

I. riducano il consumo energetico, e la dipendenza da costose importazioni, attraverso una strategia europea e nazionale di risanamento energetico degli edifici e lo sviluppo di incentivi per l’adozione di tecnologie che migliorano l’efficienza energetica delle operazioni e degli impianti industriali esistenti;
II. permettano lo sviluppo di infrastrutture per l’integrazione dei mercati elettrici europei e così il raggiungimento di risparmi sui costi dell’elettricità per imprese e consumatori attraverso lo sviluppo di una rete elettrica europea che permette un più efficace e competitivo commercio elettrico e uno sfruttamento più efficiente dei parchi elettrici esistenti.
Il 5 febbraio u.s. il Parlamento europeo ha votato in favore dell’inclusione di un target vincolante del 40% per il risparmio energetico per il 2030 dando un segnale forte e ambizioso alla Commissione Europea, agli Stati Membri, alla comunità economica e ai cittadini europei.

I membri della European Alliance to Save Energy si augurano che l’Italia possa sostenere questo appello durante il Consiglio Energia della prossima settimana e il Consiglio Europeo del 20-21 marzo p.v. e unirsi finalmente alla lungimirante richiesta di Germania, Danimarca, Portogallo, Belgio e Irlanda a definire un pacchetto energia e clima per il 2030 con tre target vincolanti e avere un ruolo chiave in tal senso durante i negoziati che avranno luogo durante il nostro semestre di presidenza dell’Unione.

Nei mesi precedenti avevamo già avviato un dialogo con il Ministro Orlando il quale aveva già preso parte a iniziative a livello europeo sul pacchetto europeo sul clima ed energia al 2030.

In tale ottica, i rappresentanti italiani di importanti aziende membri della European Alliance to Save Energy, come Philips e Siemens, vorrebbero incontrarla a Roma durante il mese di marzo per discutere con lei la nostra posizione sul pacchetto 2030 e continuare anche con lei una fruttuosa collaborazione.

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