25/02/14

L’intervento di Raffaella Mariani sulla fiducia al Governo Renzi

Signora Presidente, noi deputati PD voteremo la fiducia al suo Governo perché vogliamo raccogliere quella sfida al cambiamento di cui lei ha parlato ieri. 

Non è più il tempo delle parole, ne siamo tutti consapevoli e lo siamo, dovendo anche convincerci che è il tempo, forse l'ultimo, dei fatti concreti, delle azioni per le quali tutte le parole sono state spese, tutti i buoni propositi consumati. C’è un terreno sul quale emblematicamente potremo misurare la nostra capacità di indicare un cambiamento vero: mi riferisco alla sostenibilità dello sviluppo, alla tutela e valorizzazione delle nostre risorse ambientali, al lavoro che sapremo creare nei settori più innovativi della green economy. Una sfida, quella della sostenibilità ambientale, molto moderna, molto innovativa e molto diffusa tra i cittadini cui gli schieramenti politici del Novecento non hanno saputo attingere e che oggi, nel nostro Paese, stenta a decollare nella maggior parte della classe dirigente, per zavorre retrograde e conservatrici. Eppure, signor Presidente, noi ci auguriamo e non da oggi che si sia in grado di cogliere un'occasione storica per costruire misure destinate a far ripartire l'economia e creare lavoro a partire dall'ambiente e dalla green economy. Pacchetto riduzioni ed emissioni di CO2: l'Italia affronterà la guida del semestre europeo dovendo dire la sua. I cambiamenti climatici lo impongono: green economy, nuovi indicatori nella definizione delle politiche economiche, fiscalità ambientale, e dovrà farlo in un contesto di crisi del sistema produttivo. Con cautela, sì, ma con visione e competenza.


La questione chiave per noi è: come possiamo far sì che le politiche e i principi fondamentali, i principi ambientali diventino parti della soluzione delle sfide che la politica economica dell'UE ha di fronte. Non vorremmo più assistere all'eterna, sterile contrapposizione tra industria ed ambiente. Mi riferisco alle politiche di supporto ed al consolidamento e potenziamento dell'uso delle energie rinnovabili, della gestione e dell'innovazione del ciclo dei rifiuti, del sistema delle bonifiche di molte aree, industriali e non, gravemente inquinate a danno della salute dei cittadini e dell'ambiente, della revisione del ciclo integrato delle acque.Ventisei milioni di cittadini sul tema «acque e servizi pubblici» hanno scelto di affidarsi alle istituzioni pubbliche e di questo dovremmo farci responsabilmente carico. Consumo di suolo, dissesto idrogeologico: dal sindaco del mio piccolo comune fino a quelli delle città metropolitane e lei lo sa bene arriva un appello. Più risorse, certo, con progetti e misure di prevenzione definiti e programmabili in tempo medio, con l'esenzione dal patto di stabilità degli investimenti destinati alla messa in sicurezza, con la netta eliminazione della sovrapposizione di competenze, cause di ritardi e spese eccessive.Vorremmo, assieme al suo Governo, Presidente, risolvere definitivamente il grave problema delle diseguali misure per i cittadini colpiti da calamità naturali, eliminando il senso di ingiustizia e sfiducia generalizzati in molte parti d'Italia. Gestione delle emergenze, prevenzione, stanno in un'unica cultura. La manutenzione del territorio costituisce un'opportunità occupazionale molto concreta per migliaia di imprese, oggi vittime di una crisi economica che ha visto, ad esempio nel comparto delle costruzioni, una perdita di 500 mila posti di lavoro negli ultimi anni.Le imprese di quel comparto è sempre importante ribadirlo sono sopravvissute grazie al recupero ed alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio innescato da intelligenti politiche di incentivi fiscali per le ristrutturazioni avviate dal Governo Prodi nel 2007 e poi difese e potenziate da questo Parlamento in ogni legge di stabilità. Oltre 283 mila posti di lavoro nel 2013 e ricadute per 19 miliardi, un punto di PIL, sono i dati Cresme, unico vero segno positivo nella nostra economia nell'ultimo anno. Vogliamo continuare così, proporre anche per la messa in sicurezza sismica del nostro patrimonio edilizio queste misure diffuse. Nessun condono edilizio, ma incentivi e coerenza nelle politiche. Lei ha affrontato di petto il tema della burocrazia e dalla nostra visuale possiamo affermare con altrettanta decisione quanto male abbia prodotto, in termini di scarsa trasparenza, di bassa concorrenza tra imprese e professioni e di mancata velocizzazione delle procedure, lo stratificarsi di norme, soprattutto in materia di appalti per lavori pubblici,servizi, forniture. Per non dire che tutto ciò ha anche precostituito alibi per commissariamenti eterni, per scorciatoie, i cui unici risultati evidenti agli occhi dei cittadini sono stati i numerosi episodi di corruzione. Trasparenza, open data, riduzione della farraginosa macchina burocratica ci permetteranno anche di ridisegnare il sistema dei controlli a vantaggio delle imprese di qualità, dei cittadini onesti, e a tutela della salute, della sicurezza e della concorrenza. Portare a compimento la legge che introduce i reati ambientali nel codice penale per contrastare le ecomafie che tante risorse drenano al sistema sano delle imprese, sarà un risultato su cui il Parlamento e il Governo misureranno la loro credibilità nelle prossime ore. A noi servirà molto insistere su una clausola di flessibilità negli investimenti nell'interlocuzione con l'Unione europea, non solo per le politiche di messa in sicurezza del territorio, Presidente, ma anche su alcuni temi che riguardano il grave stato della mobilità del nostro Paese. Tutto il lavoro avviato sull'edilizia scolastica permetterà di rendere efficaci e rapidi i meccanismi di spesa delle risorse già destinate, da cui risulterà un improcrastinabile e fondamentale segnale di ripresa e di attenzione. Signor Presidente, su queste rapide considerazioni dovremo tornare e lì si misurerà la nostra capacità di cambiamento, la nostra sfida. Chiediamo a lei e al suo Governo un tasso di innovazione pari alla sfida del nostro tempo e noi lavoreremo con voi. Buon lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

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