Nel
periodo 2009-2012 la crisi ha guidato una "progressiva riduzione degli
investimenti pubblici e privati in tecnologie innovative a basse
emissioni e in infrastrutture verdi".
In ogni caso "ne' l'austerità nè
la 'brown growth' sta funzionando. L'apparente vantaggio che esse
offrono nel breve termine non sono sostenibili nel medio termine in
termini di competitività e costi ambientali e sociali". E' quanto
sottolinea Corrado Clini in un articolo apparso sulla rivista
"Longitude". Clini ha spiegato che nel 2013 i sussidi "nocivi" per
l'ambiente ammontano a 600 milioni di dollari per le fonti fossili e a
27 milioni di dollari per la pesca e l'agricoltura. "I sussidi portano a
una distorsione dei prezzi e dell'allocazione di risorse alterando la
situazione di beni e servizi prodotti e consumati ha aggiunto l'ex
ministro. Con il risultato di danneggiare l'economia e l'ambiente.
Uscire dalla fase dei sussidi alle fonti
fossili è la chiave per andare avanti con l'innovazione nel settore
dell'energia e per una corretta competizione tra energie 'brown' e
'green' a livello globale. Si tratta di sfide chiare, inequivocabili,
urgenti e cruciali per il nostro comune futuro". Clini ha infine
concluso esortando la comunità internazionale, i governi e l'Onu a "non
concentrarsi sul disegno complessivo delle strutture giuridiche" ma
piu' "sulle sfide reali". "Non serve costruire una nuova burocrazia
internazionale sull'ambiente e i cambiamenti climatici" perchè "stiamo
correndo fuori tempo massimo, abbiamo pochi anni per disegnare, testare e
accordarci su regole e politiche necessarie a promuovere una economia
'decarbonizzata' in grado di sostenere crescita e ridurre le emissioni
per proteggere il valore del 'capitale naturale'. La crescita verde non
può semplicemente essere la 'ripulitura' della 'brown economy'".
(ilVelino/AGV NEWS)
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