Inceneritore, sindaci da Orlando. Il ministro convoca per rassicurare: non sarete pattumiera d’Italia
Il collegato Orlando sugli inceneritori non è il via libera all’invio in Emilia Romagna (e Lombardia) dei rifiuti di mezza Italia. Lo dirà in prima persona il ministro all’Ambiente direttamente ai sindaci e agli assessori emiliani firmatari della lettera che alla fine dell’anno scorso fece scoppiare la polemica sulla «pattumiera d’Italia». Gli amministratori sono stati convocati nei giorni scorsi per lunedì alle 13, al ministero, con una lettera che ha come oggetto «gli impianti di riciclaggio»: in realtà si parlerà appunto degli inceneritori da dismettere, da non costruire più e da impiegare al massimo della loro potenzialità. «Noi non sappiamo cosa dirà il ministro, di sicuro l’ormai imminente approvazione del Piano regionale dei rifiuti, che prevede tra l’altro l’autosufficienza regionale, può eliminare i rischi di arrivo al nostro inceneritore di rifiuti di altre città come Roma o Napoli» dice l’assessore Rossella Zadro, che lunedì rappresenterà il Comune di Ferrara al tavolo ministeriale. Qualche idea più precisa delle intenzioni di Orlando mostra di averla il deputato Alessandro Bratti: «Questa interpretazione di Ferrara o l’Emilia pattumiera d’Italia è una strumentalizzazione, nel collegato Orlando questa ipotesi non c’è. Il ministro dirà semplicemente anticipa Bratti che il collegato vuole mappare il fabbisogno impiantistico italiano di smaltimento rifiuti e le potenzialità disponibili, ma questo non significa che non si faranno nuovi impianti o che verranno utilizzati solo quelli nuovi». A preoccupare i ferraresi era l’istituzione della «rete nazionale integrata ed adeguata di impianti di incenerimento e coincenerimento di rifiuti».
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