28/01/14

Bonifiche, Orlando: più funzioni a ministero ma rimane ruolo Sogesid


"Non è possibile eliminare completamente il ruolo della Sogesid, stiamo comunque lavorando per mettere sul sito gli sviluppi della Conferenze dei servizi e tutti i dati relativi alla gestione delle bonifiche sul territorio italiano".

Il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando interviene così in chiusura dell'evento di presentazione del report di Legambiente 'Bonifiche dei siti inquinati: chimera o realtà?', organizzato oggi alla Sala della Mercede a Roma. Secondo il ministro "il dossier di Legambiente ricostruisce lo stato delle bonifiche in Italia con un accento sulle problematiche irrisolte, con responsabilità diffuse, molte delle quali riferibili anche al ruolo del ministero". Orlando ha condiviso "l'approccio della precedente gestione Clini". Rispetto ad alcuni provvedimenti ha preso però le distanze. "Non condivido ha detto il ministro il passaggio da Sin (Siti di interesse nazionale; Ndr) a Sir (siti di interesse regionale; Ndr). È una ricetta che non può essere il metodo giusto per trovare delle soluzioni". "Considero fondamentale ha detto Orlando recuperare una forte regia pubblica, avere atti di programmazione più chiari e individuare delle priorità. In questa stagione in cui si naviga a vista non so dare appuntamenti per il futuro, ma tra un anno rispetto a oggi potremmo avere avanzamenti significativi sullo stato dell'arte". 

Le bonifiche sono una priorità 
"La prima visita da ministro dell'Ambiente l'ho fatta nella Terra dei fuochi, prima che fossero accesi i riflettori nazionali e prima del decreto", ha ricordato il ministro Orlando. "Ho ritenuto le bonifiche una priorità: si tratta di un'emergenza ambientale e ci sono rischi sulla salute delle persone. Inoltre è inaccettabile l'idea che, in un momento di crisi come questo, siano stanziati dei fondi su soggetti di diritto privato e grandi aziende (per i lavori di bonifica; Ndr), e questi fondi restino bloccati". In generale c'è la "volontà di ridurre la produzione di rifiuti oltre che l'attività di bonifica, perché ha sottolineato il ministro abbiamo constatato che è un business interessante per le attività criminali: più si muove materiale, più c'è il rischio di infiltrazioni malavitose". Il ministro ha presentato una carrellata sullo stato di avanzamento delle bonifiche dei siti di interesse nazionale e regionale sul territorio italiano. "In alcuni casi ha detto Orlando c'è un problema di messa in fase di tutti gli enti che concorrono alla soluzione del problema. Ad esempio nel caso di Cengio c'era una sovrapposizione tra le competenze di Liguria e Piemonte. La competenza della bonifica resta in capo al soggetto che ha causato l'inquinamento". Nel dettaglio, a Piombino è stato siglato un accordo per azioni di risanamento. Su Taranto nei prossimi giorni saranno indicati gli interventi da eseguire (per il piano di risanamento serve un investimento di 2 miliardi di euro). È stato siglato il protocollo tra il Governo e la Regione Sardegna per il Polo della chimica verde nelle aree Silva di Porto Torres, dove è in programma una riconversione del sito industriale in un centro per la produzione di bioplastiche e biolubrificanti, alimentato da una centrale a cogenerazione da biomasse. A Porto Marghera tutti i progetti presentati sono stati approvati. Il ministero è infine ancora al lavoro sui siti di Priolo e Mantova.



Sogesid irrinunciabile 
In risposta alla richiesta di Legambiente di ridimensionare il ruolo della Sogesid, società in house del ministero di via Cristoforo Colombo, il ministro Orlando ha spiegato che "Sogesid è la risposta a decenni di blocco del turnover e i suoi costi sono conteggiati, nel bilancio dello Stato, come investimenti. Sono d'accordo che il ministero debba riprendersi delle funzioni e mettersi in condizione per poterle esercitare, ma la gestione delle materie di attuale competenza di Sogesid non può essere demandata al 100% al ministero" perché questo genererebbe delle inefficienze. 

Andare avanti sul fronte degli eco-reati

Accertata la "inadeguatezza della strumentazione attuale rispetto al danno ambientale di alcune azioni" si è proceduto alla messa a punto di "una normativa più organica e di prospettiva" dei reati ambientali. Così il ministro Andrea Orlando ha commentato la disciplina sugli eco-reati, a cui sta lavorando il Parlamento. "Il testo licenziato dalla Commissione dovrebbe andare in aula al più presto, e riguarda gran parte dei siti di interesse nazionale e regionale". Per quanto riguarda il danno ambientale il ministro ha sottolineato l'importanza di "costruire collaborazione fattiva con gli enti ambientali, perché da Roma non siamo in grado di valutare lo stato dei luoghi. È impensabile che da Roma si possano verificare le conseguenze dei danni ambientali di tutti i SIN e SIR italiani. In questa fase è fondamentale il contributo delle province e poi degli enti che avranno questa funzione". 


Consumo dei suoli: al lavoro team di esperti
"Abbiamo introdotto elementi di semplificazione normativa per semplificare le procedure burocratiche senza diminuire la vigilanza. Per quanto riguarda la legge sul consumo del suolo è al lavoro un team di 3 gruppi di esperti, su cui presenterò il report a breve con emendamenti alla legge sul consumo del suolo nell'ottica della riconversione". Entro marzo faremo due griglie di priorità sui temi del dissesto idrogeologico e bonifiche, il ministero della coesione approverà questi piani: aggiornamento dei piani nazionali sul dissesto e sulle bonifiche. In questo modo dovremmo avere risorse aggiuntive.



Le proposte di Legambiente
Dieci le azioni proposte dall'associazione ambientalista per superare lo stallo nella gestione dei 44 siti contaminati presenti sul territorio italiano (180 mila ettari e 10 milioni di persone coinvolte). La prima proposta contenuta nel rapporto 2014, che arriva a più di 8 anni di distanza dal precedente, riguarda la possibilità di accedere alle informazioni sulla gestione dei siti inquinati e sullo stato di avanzamento delle bonifiche. Sottolineata anche la necessità di armonizzare la normativa italiana di gestione del suolo con quella europea. Per quanto riguarda controlli e sanzioni, Legambiente chiede di potenziare il sistema dei controlli ambientali e di andare avanti sul fronte dell'introduzione degli eco-reati nel codice penale. Proposte anche sul fronte della riconversione delle aree bonificate o da sottoporre a bonifica: l'associazione ambientalista chiede di rendere più conveniente, anche attraverso un sistema di premialità fiscale, l'adozione di tecnologie per la bonifica in situ e di creare un fondo rotativo per la copertura delle spese dei cosiddetti 'siti orfani', cioè quelli per cui non è più possibile individuare i responsabili dell'inquinamento. Altre proposte riguardano il consolidamento degli studi epidemiologici a sostegno della definizione degli interventi prioritari; lo stop ai commissariamenti, che si sono rivelati una prassi inutile se non dannosa; l'applicazione del principio 'chi inquina paga' anche all'industria. Chiesto infine un ridimensionamento del ruolo della Sogesid, società in house del ministero dell'Ambiente, anche alla luce della Relazione sulle bonifiche della Commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti della scorsa legislatura.

(Public Policy)

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