"Non è possibile eliminare completamente il ruolo della Sogesid, stiamo comunque lavorando per mettere sul sito gli sviluppi della Conferenze dei servizi e tutti i dati relativi alla gestione delle bonifiche sul territorio italiano".
Il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando interviene così in chiusura dell'evento di presentazione del report di Legambiente 'Bonifiche dei siti inquinati: chimera o realtà?', organizzato oggi alla Sala della Mercede a Roma. Secondo il ministro "il dossier di Legambiente ricostruisce lo stato delle bonifiche in Italia con un accento sulle problematiche irrisolte, con responsabilità diffuse, molte delle quali riferibili anche al ruolo del ministero". Orlando ha condiviso "l'approccio della precedente gestione Clini". Rispetto ad alcuni provvedimenti ha preso però le distanze. "Non condivido ha detto il ministro il passaggio da Sin (Siti di interesse nazionale; Ndr) a Sir (siti di interesse regionale; Ndr). È una ricetta che non può essere il metodo giusto per trovare delle soluzioni". "Considero fondamentale ha detto Orlando recuperare una forte regia pubblica, avere atti di programmazione più chiari e individuare delle priorità. In questa stagione in cui si naviga a vista non so dare appuntamenti per il futuro, ma tra un anno rispetto a oggi potremmo avere avanzamenti significativi sullo stato dell'arte".
Le bonifiche sono una priorità
"La prima visita da ministro dell'Ambiente l'ho fatta nella Terra dei fuochi, prima che fossero accesi i riflettori nazionali e prima del decreto", ha ricordato il ministro Orlando. "Ho ritenuto le bonifiche una priorità: si tratta di un'emergenza ambientale e ci sono rischi sulla salute delle persone. Inoltre è inaccettabile l'idea che, in un momento di crisi come questo, siano stanziati dei fondi su soggetti di diritto privato e grandi aziende (per i lavori di bonifica; Ndr), e questi fondi restino bloccati". In generale c'è la "volontà di ridurre la produzione di rifiuti oltre che l'attività di bonifica, perché ha sottolineato il ministro abbiamo constatato che è un business interessante per le attività criminali: più si muove materiale, più c'è il rischio di infiltrazioni malavitose". Il ministro ha presentato una carrellata sullo stato di avanzamento delle bonifiche dei siti di interesse nazionale e regionale sul territorio italiano. "In alcuni casi ha detto Orlando c'è un problema di messa in fase di tutti gli enti che concorrono alla soluzione del problema. Ad esempio nel caso di Cengio c'era una sovrapposizione tra le competenze di Liguria e Piemonte. La competenza della bonifica resta in capo al soggetto che ha causato l'inquinamento". Nel dettaglio, a Piombino è stato siglato un accordo per azioni di risanamento. Su Taranto nei prossimi giorni saranno indicati gli interventi da eseguire (per il piano di risanamento serve un investimento di 2 miliardi di euro). È stato siglato il protocollo tra il Governo e la Regione Sardegna per il Polo della chimica verde nelle aree Silva di Porto Torres, dove è in programma una riconversione del sito industriale in un centro per la produzione di bioplastiche e biolubrificanti, alimentato da una centrale a cogenerazione da biomasse. A Porto Marghera tutti i progetti presentati sono stati approvati. Il ministero è infine ancora al lavoro sui siti di Priolo e Mantova.
Sogesid irrinunciabile
In risposta alla
richiesta di Legambiente di ridimensionare il ruolo della Sogesid,
società in house del ministero di via Cristoforo Colombo, il ministro
Orlando ha spiegato che "Sogesid è la risposta a decenni di blocco del
turnover e i suoi costi sono conteggiati, nel bilancio dello Stato, come
investimenti. Sono d'accordo che il ministero debba riprendersi delle
funzioni e mettersi in condizione per poterle esercitare, ma la gestione
delle materie di attuale competenza di Sogesid non può essere demandata
al 100% al ministero" perché questo genererebbe delle inefficienze.
Andare avanti sul fronte degli eco-reati
Accertata la "inadeguatezza
della strumentazione attuale rispetto al danno ambientale di alcune
azioni" si è proceduto alla messa a punto di "una normativa più organica
e di prospettiva" dei reati ambientali. Così il ministro Andrea Orlando
ha commentato la disciplina sugli eco-reati, a cui sta lavorando il
Parlamento. "Il testo licenziato dalla Commissione dovrebbe andare in
aula al più presto, e riguarda gran parte dei siti di interesse
nazionale e regionale". Per quanto riguarda il danno ambientale il
ministro ha sottolineato l'importanza di "costruire collaborazione
fattiva con gli enti ambientali, perché da Roma non siamo in grado di
valutare lo stato dei luoghi. È impensabile che da Roma si possano
verificare le conseguenze dei danni ambientali di tutti i SIN e SIR
italiani. In questa fase è fondamentale il contributo delle province e
poi degli enti che avranno questa funzione".
Consumo dei suoli: al lavoro team di esperti
"Abbiamo introdotto elementi di semplificazione
normativa per semplificare le procedure burocratiche senza diminuire la
vigilanza. Per quanto riguarda la legge sul consumo del suolo è al
lavoro un team di 3 gruppi di esperti, su cui presenterò il report a
breve con emendamenti alla legge sul consumo del suolo nell'ottica della
riconversione". Entro marzo faremo due griglie di priorità sui temi del
dissesto idrogeologico e bonifiche, il ministero della coesione
approverà questi piani: aggiornamento dei piani nazionali sul dissesto e
sulle bonifiche. In questo modo dovremmo avere risorse
aggiuntive.
Le proposte di Legambiente
Dieci le azioni proposte
dall'associazione ambientalista per superare lo stallo nella gestione
dei 44 siti contaminati presenti sul territorio italiano (180 mila
ettari e 10 milioni di persone coinvolte). La prima proposta contenuta
nel rapporto 2014, che arriva a più di 8 anni di distanza dal
precedente, riguarda la possibilità di accedere alle informazioni sulla
gestione dei siti inquinati e sullo stato di avanzamento delle
bonifiche. Sottolineata anche la necessità di armonizzare la normativa
italiana di gestione del suolo con quella europea. Per quanto riguarda
controlli e sanzioni, Legambiente chiede di potenziare il sistema dei
controlli ambientali e di andare avanti sul fronte dell'introduzione
degli eco-reati nel codice penale. Proposte anche sul fronte della
riconversione delle aree bonificate o da sottoporre a bonifica:
l'associazione ambientalista chiede di rendere più conveniente, anche
attraverso un sistema di premialità fiscale, l'adozione di tecnologie
per la bonifica in situ e di creare un fondo rotativo per la copertura
delle spese dei cosiddetti 'siti orfani', cioè quelli per cui non è più
possibile individuare i responsabili dell'inquinamento. Altre proposte
riguardano il consolidamento degli studi epidemiologici a sostegno della
definizione degli interventi prioritari; lo stop ai commissariamenti,
che si sono rivelati una prassi inutile se non dannosa; l'applicazione
del principio 'chi inquina paga' anche all'industria. Chiesto infine un
ridimensionamento del ruolo della Sogesid, società in house del
ministero dell'Ambiente, anche alla luce della Relazione sulle bonifiche
della Commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti della scorsa
legislatura.(Public Policy)
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