Ermete Realacci, presidente della commissione
Ambiente della Camera, ha chiesto che nel patto dio governo entri anche
un grande piano di prevenzione dei danni provocati dai terremoti.
"Le
scosse che hanno colpito varie parti d'Italia in questi giorni
confermano la necessità di avviare un vasto piano di prevenzione
antisismica nel nostro Paese per evitare in futuro vittime e gravi
danni", ha dichiarato il deputato del Pd. "Un passo avanti importante è
stato fatto estendendo, nel passaggio alla Camera, il credito di
imposta del 65% anche agli interventi di consolidamento antisismico per
le zone 1 e 2. Questa misura va però stabilizzata ed estesa come
chiesto più volte dalla VIII commissione Ambiente della Camera, anche
con una risoluzione approvata all'unanimità", ha spiegato.
"Vanno inoltre
messe in atto tutte quelle azioni, come una revisione dei vincoli del
Patto di Stabilità interno, in grado di consentire agli Enti locali che
abbiano risorse da investire, di realizzare interventi per mettere in
sicurezza gli edifici pubblici, dando priorità a scuole e ospedali", ha
proseguito Realacci. "Quasi il 60% degli edifici scolastici italiani,
come ricorda il dossier Ecosistema Scuola di Legambiente, è stato
costruito prima dell'emanazione delle normative antisismiche", ha
ricordato. "Un vasto piano di prevenzione è anche un'occasione
straordinaria per rilanciare l'economia e l'occupazione in un settore
importante come l'edilizia, che dall'inizio della crisi ha perso oltre
500 mila addetti considerando l'indotto e ha visto chiudere 12 mila
imprese, attirando capitali sia pubblici che privati e qualificando
tutto il sistema di imprese", ha assicurato, "un piano di prevenzione
antisismica può infatti produrre decine di migliaia di posti di lavoro.
E sarebbe una maniera intelligente anche per evitare non solo nuove
vittime, ma anche alti costi: dal dopoguerra a oggi il costo dei danni
dovuti a frane, alluvioni e terremoti è di oltre 240 miliardi di euro".
(AGI)
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