Non
dobbiamo fermarci, adeguare imposte su rendite finanziarie
''Siamo partiti con una maggioranza e siamo arrivati al
traguardo con un'altra. All'inizio c'erano i ricatti quotidiani di
Brunetta e Capezzone, alla fine la manovra è passata in un contesto
parlamentare che sembra lontano un'era geologica rispetto a due mesi fa.
Ha una certezza incontestabile: ci sono meno tasse e inizia la
riduzione del cuneo''. Lo dice a Repubblica il presidente della
commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia (Pd). Quello sul
piano del lavoro posto da Matteo Renzi ''è uno sforzo condivisibile
aggiunge. Va nella direzione giusta. Andrà messo alla prova delle
parti sociali''. Nell'immediato, per creare occupazione, per Boccia la
strada principale è la riduzione delle tasse sul lavoro e a quello
servirà la cosiddetta "web tax" che però, sottolinea, ''non è una
tassa ma il tentativo di far pagare a pochissime aziende multinazionali
le imposte nel nostro Paese.
Quelle che pagano il 99% delle aziende
italiane''. ''Il secondo aspetto della norma che ha scatenato un moto di
indignazione non e' una tassa nuova ma l'utilizzo di una partita Iva
per tutti spiega. Sembrava un insulto. E soltanto una forte
attività di lobbying poteva far passare questo messaggio. E' un tema
serio, non lo si risolve ne' con un tweet nè con una battuta''. ''Ho
detto pubblicamente che anche in un partito rinnovato certi argomenti
andrebbero affrontati con un confronto interno. Non sarebbe male
ascoltare le imprese italiane di musica, cinema ed editoria per capire
gli stravolgimenti in corso. E non dobbiamo fermarci qui. Per aver
risorse da mettere nella lotta alla disoccupazione bisogna affrontare
altri gruppi di pressione. Allargando la base imponibile per la Tobin
tax e adeguando le imposte sulle rendite finanziarie''.
(ANSA).
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