Il prossimo 5 febbraio 2014 sarà prima la Giornata
Nazionale contro lo Spreco Alimentare.
Lo ha annunciato il ministro
dell'Ambiente Andrea Orlando, che ha presentato il gruppo di lavoro che
dovrà definire un piano nazionale per la prevenzione dello spreco
alimentare. E con l'avvicinarsi del Natale e delle festività, purtroppo
gli sprechi sono dietro l'angolo.
La situazione è paradossale. Lo
spreco di cibo aumenta di pari passo con il numero di persone che non
possono permettersi di accedere alle risorse alimentari e che riescono a
guadagnarsi un pasto tra mille difficoltà. Gettare il cibo significa
sprecare energia, a partire da quella utilizzata per produrlo, oltre che
il denaro che abbiamo utilizzato per acquistarlo. Il 5 febbraio
2014 saranno convocatii primi Stati Generali per affrontare il problema
degli sprechi alimentari. Un intervento dall'alto servirà a migliorare
la situazione attuale? Il 2015 sarà molto probabilmente l'Anno Europeo
contro lo Spreco Alimentare, con iniziative che coinvolgeranno anche il
nostro Paese.
L'Italia è purtroppo fortemente coinvolta negli
sprechi. Basti pensare che ogni famiglia italiana getta tra i rifiuti in
media circa 200 grammi di cibo alla settimana. Grazie ad interventi
corretti, si potrebbero recuperare 1,2 milioni di tonnellate di cibo
all'anno, tra le derrate che rimangono sui campi, e oltre 2 milioni di
cibo dall'industria agro-alimentare. Senza contare le ulteriori 300 mila
tonnellate legate alla grande distribuzione.La situazione si
aggrava proprio tra Natale e Capodanno, quando gli italiani buttano
nella spazzatura circa 440 mila tonnellate di alimenti. Nel 40% dei casi
ciò avviene poiché si acquista molto più cibo rispetto al reale
fabbisogno. Ogni famiglia, in occasione delle festività invernali,
spreca almeno 50 euro, per un totale di 1,32 miliardi. Ecco perché non
sprecare significa risparmiare sia denaro che risorse. E' infine
necessaria una migliore distribuzione degli alimenti verso coloro che
non hanno accesso al cibo di base, soprattutto nei Paesi più poveri. La
speranza è che gli interventi del Ministero si concretizzino,
coinvolgendo le realtà dell'industria agro-alimentare e della grande
distribuzione. Il cambiamento dovrà però avere inizio soprattutto da
noi, a partire dal momento della spesa. Del resto basterebbe un pizzico
di attenzione in più come ci ricorda il video della campagna di
sensibilizzazione Food We Want, promossa da Oikos per fare del bene al
pianeta e salvaguardare il portafogli.
(TMNews)
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