Chaouki,
resterò finchè i migranti non saranno trasferiti
Stamane alle 10 ha varcato il cancello del centro d'accoglienza
di Lampedusa, 24 ore dopo la visita di Matteo Renzi nella struttura di
contrada Imbriacola. Khalid Chaouki, deputato del Pd, di origini
marocchine, ha trovato quello che temeva, "un luogo indegno dove sette
eritrei (tra i quali una donna) sopravvissuti al naufragio dello scorso 3
ottobre in cui morirono 366 persone, sono ancora qui, e dove 6 siriani
da due giorni sono in sciopero della sete e della fame". Chaouki, 30
anni, due figli, si è barricato dentro e non ha alcuna intenzione di
uscire: "Dopo le tragedie che tutto il mondo ha visto, dopo il lutto e
il cordoglio, siamo ancora alle promesse dice. Ma stavolta non mi
muoverò da qui finchè non sarà trovata una soluzione e i migranti
saranno trasferiti; finchè l'Italia non deciderà di adeguarsi ai
trattati internazionali e ripristinare la legalita'". Nel centro di
Lampedusa, prosegue il deputato del Pd, "non si può restare per piu' di
96 ore: invece, da anni, gli ospiti vi soggiornano per mesi, in un
luogo dove piove dai tetti, come è accaduto stamattina, dove i
pavimenti sono allagati, i bagni non funzionano, non esiste uno spazio
per la mensa".Solo qualche giorno fa il mondo ha visto le orribili
immagini, mandate in onda dal Tg2, che riprendono gruppi di migranti
nudi e all'aperto, innaffiati con un compressore che spruzza una
medicina anti-scabbia. Proprio su questo episodio, ieri il ministro
dell'Interno Angelino Alfano aveva riferito in Parlamento, sottolineando
la decisione di rescindere il contratto con la cooperativa che gestisce
il centro d'accoglienza. "Sono venuto qui a verificare le dichiarazioni
di Alfano dice il parlamentare democratico e non credo che le cose
stiano come le racconta il ministro. Dal 3 ottobre, data della mia
ultima visita, le cose non sono mutate. Eppure, Alfano e Letta sono
venuti a Lampedusa, conoscono le condizioni di questa struttura. Ho
parlato con gli operatori del Centro e ho capito che sono l'ultimo
anello di una catena che non funziona". A capo dell'intergruppo
parlamentare sulle migrazioni, Chaouki vuole andare fino in fondo.
"Trovo inammissibile osserva che Khalid, il siriano autore delle
riprese trasmesse dal Tg2, sia ancora qui. E' uno dei sei in sciopero
della fame e della sete". Sostegno al parlamentare del Pd arriva da
Livia Turco, che con Napolitano firmò la legge sull'immigrazione.
"Bravo Kalid", dice Turco, "il suo è un gesto di grande generosità,
lontano dalle ignobili passerelle su Lampedusa. Alfano abbia il coraggio
di fare di Lampedusa un reale centro di accoglienza e cancelli
l'ignobile realtà dei Cie, frutto della politica immigratoria del
centrodestra". Solidarietà giunge a Khalid anche dal deputato del Pd
Davide Faraone, responsabile Welfare della segreteria di Renzi. Su
posizioni opposte è invece il senatore di Ncd Carlo Giovanardi: "Azioni
come quella di Chaouki, al di là di ogni buona intenzione, lanciano il
devastante messaggio che l'Italia è il Paese dei diritti senza regole e
doveri, dove chi protesta più forte ha sempre ragione: gestire la
complessità dei fenomeni migratori non rispettosi delle nostre leggi,
davanti a simili iniziative e alla loro amplificazione mediatica,
diventa impresa impossibile per qualsiasi governo".
(ANSA).
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