Dopo quello del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola,
svoltosi ieri sera nella caserma della Guardia di Finanza di Taranto,
il prossimo interrogatorio dei pm per l'inchiesta sul disastro
ambientale dell'Ilva dovrebbe essere quello di Dario Ticali,
presidente della commissione tecnica del ministero dell'Ambiente che
nell'agosto del 2011 ha rilasciato l'Autorizzazione integrata ambientale
(Aia) all'azienda. L'interrogatorio di Ticali è infatti fissato per il
27 dicembre. Tuttavia non è escluso un suo rinvio.
"L'Autorizzazione
integrata ambientale ve l'abbiamo scritta sostanzialmente noi, voi
dovete solo un pò gestire il rapporto con gli enti locali". E' una delle
frasi delle tante intercettazioni telefoniche che fanno parte dell'inchiesta giudiziaria sull'Ilva di Taranto.
A pronunciarla era stato Franco Perli, uno degli avvocati dell'azienda,
il quale parla con uno dei dirigenti del ministero dell'Ambiente
riferendosi proprio all'atteso rilascio dell'Aia all'Ilva. Interlocutori
di Perli erano, fra gli altri, proprio Dario Ticali, scelto dall'allora
ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, a capo della
commissione Aia del ministero, e il segretario della stessa commissione -
di cui facevano parte anche le istituzioni locali - Luigi Pelaggi.
L'accusa mossa a entrambi A quella di aver avallato un testo l'Aia
contiene le prescrizioni ambientali a carico dell'azienda che non era
affatto "ostico" all'Ilva, ma in gran parte "indicato" e "suggerito"
dalla stessa azienda.
Nello specifico, la contestazione
mossa dai pm a Ticali e a Pelaggi è quella che i due, in concorso con
altri (l'ex presidente del gruppo Riva, Fabio Riva, l'ex direttore
dell'Ilva di Taranto, Luigi Capogrosso, il funzionario della Regione
Puglia, Pierfrancesco Palmisano, e il legale dell'azienda Francesco
Perli), facevano conoscere all'Ilva l'esito dei lavori della
commissione, benche' segreti,"procedendo persino a consegnare a Luigi
Capogrosso una bozza del provvedimento per consentire al gruppo Riva di
interloquire e ottenere l'eliminazione di prescrizioni "non gradite".
Varata il 4 agosto 2011, quest'Aia gia' nel 2012 fu oggetto di forti
critiche poiche' ritenuta "inefficace" sul piano della riduzione
dell'inquinamento. In seguito, a inchiesta giudiziaria scoppiata, la
Regione Puglia fu fra gli enti locali che chiese all'allora ministro
dell'Ambiente, Corrado Clini, di aprire la procedura di riesame
dell'Autorizzazione. Clini acconsentì. La riscrittura dell'Aia per
l'Ilva comincia nell'agosto del 2012 e si conclude il successivo 26
ottobre col provvedimento attualmente in vigore, piu' restrittivo di
quello del 2011. In quanto a Ticali e Pelaggi, insieme a Fabio Riva,
Capogrosso, Palmisano e Perli, fanno tutti parte dell'elenco dei 53
indagati 50 persone fisiche e 3 società¡ ai quali la Procura, lo scorso
30 ottobre, ha fatto notificare dalla Guardia di Finanza l'avviso di
conclusione delle indagini addebitando loro responsabilità¡, a livelli
diversi e con capi di imputazione diversi, in merito a quello che
l'accusa ritiene essere il disastro ambientale del siderurgico.
Nell'indagine sull'Aia del 2011, la Finanza si è anche più volte recata
nei mesi scorsi al ministero dell'Ambiente per acquisire documenti.
Nessun commento:
Posta un commento