21/11/13

Ilva: oggi vertice a Palazzo Chigi

L'Ilva di Taranto è al centro di un vertice che si terrà alle 11 a Palazzo Chigi tra presidenza del Consiglio, ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico, commissari di Governo per l'Ilva e prefetto di Taranto.

I commissari, nominati a giugno per consentire il risanamento ambientale dello stabilimento industriale applicando l'Aia, porranno il problema di come continuare il loro mandato. La questione verrà prospettata soprattutto da Edo Ronchi, sub commissario dell'azienda e con delega ai problemi ambientali, il quale starebbe vagliando se proseguire nell'incarico considerate le diverse difficolta' sorte a livello locale.

Il sub commissario dell'Ilva Ronchi ritiene che con una serie di investimenti lo stabilimento Ilva di Taranto possa diventare "sostenibile" ambientalmente ma è preoccupato per i ritardi esistenti a livello locale nelle procedure autorizzative. E' una delle questioni che oggi lo stesso Ronchi porrà nel confronto con i rappresentanti del Governo e la cui soluzione il subcommissario giudica essenziale ai fini del proseguimento del suo incarico. Il riferimento di Ronchi è al progetto per la copertura di tre parchi minerali minori che non ha ancora avuto il via libera edilizio dal Comune di Taranto, ma anche al nuovo progetto per la copertura del parco minerali primario che si estende per 700 metri di lunghezza e 260 di larghezza. Quest'ultimo sarà presentato entro la fine dell'anno nei giorni scorsi l'Ilva ha affidato l'incarico all'impresa Cimolai di Pordenone e da allora l'Ilva ha stimato un periodo di 60-90 giorni per il rilascio, da parte del Comune, della concessione edilizia necessaria all'apertura dei cantieri. Il timore, però, è che questi tempi possano allungarsi di molto, come sta accadendo per la copertura dei parchi piccoli, creando cosi' ulteriori ritardi nell'attuazione delle prescrizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale accanto a quelli gia' esistenti e riscontrati nei sopralluoghi e nei controlli effettuati da Ispra e Arpa Puglia nei mesi scorsi nel siderurgico di Taranto.

Proprio per evitare un ampliamento dei ritardi, ma soprattutto per snellire i tempi delle autorizzazioni, Ronchi aveva proposto al Governo il varo di una norma ad hoc, che avrebbe completato il cosiddetto "pacchetto Ilva", relativamente al ruolo della conferenza dei servizi. Il Governo era inizialmente orientato a percorrere questa strada, poi ha lasciato stare e in un convegno a Taranto del 7 novembre scorso il ministro Orlando, pur riconoscendo che "con i tempi medi necessari per avere i permessi edilizi in Italia, rischiamo di non stare nei 36 mesi, generando cosi' altri ritardi nell'attuazione degli interventi", aveva tuttavia escluso soluzioni specifiche e auspicato, invece, il massimo della collaborazione tra livello centrale e periferico. "Se c'è condivisione e comune responsabilità ha infatti osservato il ministro dell'Ambiente penso che possano bastare gli strumenti normali, gli accordi di programma, senza ricorrere a soluzioni eccezionali". Un altro elemento che i commissari porranno oggi al Governo è l'uso, ai fini del risanamento, delle somme che l'autorità giudiziaria ha sequestrato al gruppo Riva. Possibilità, questa, prevista dalla legge 89 del 2013 relativa a norme per la salute, l'ambiente e il lavoro negli stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale (si tratta della legge che ha permesso al Governo di commissariare l'Ilva), ma lo scorso 5 novembre il gip di Taranto, Patrizia Todisco, ha rigettato una richiesta del commissario Enrico Bondi relativamente all'utilizzo di circa 222mila euro affermando che l'Ilva non ha ancora presentato il piano industriale e che anche i custodi giudiziari, al pari di Ispra e Arpa Puglia, hanno accertato la permanenza delle violazioni ambientali e il mancato rispetto delle prescrizioni Aia.

(AGI)

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