Le sostanze raccolte verranno raffinate e riutilizzate per la produzione energetica
Otto punti di raccolta stradale che si aggiungono alle tre stazioni ecologiche già presenti in città; è questo il sistema di raccolta degli oli vegetali alimentari che Hera ha avviato anche a Ferrara. Il progetto ha preso il via stamani, alla presenza dell’assessore all’ambiente del Comune di Ferrara Rossella Zadro e di Alberto Santini, responsabile ambiente Hera per l’area Modena- Ferrara.
I
nuovi contenitori stradali, appositamente studiati per questo tipo di
rifiuto, sono stati collocati in Piazza Buozzi, 22 a Pontelagoscuro (nei
pressi dei portici), in via Ladino, 10 a Porotto (nei pressi delle
scuole medie), in via Olimpia Morata, angolo Porta Catena (nei pressi
supermercato Eurospin), in via Argine Ducale, 180 (nei pressi del
supermercato Conad), in Via De Andrè, zona Villa Fulvia (nei pressi del
supermercato Conad), in via della Siepe, 38 (nei pressi del supermercato
Ca’ Doro), in via Porta Po, 80 (nei pressi della Basilica San
Benedetto) e infine, in via De Pisis, 37 (nei pressi scuola elementare
Alda Costa).
In questo modo i cittadini potranno conferire l’olio usato in ogni momento della giornata,
evitando di recarsi alle stazioni ecologiche. Gli oli alimentari, cioè
gli oli adoperati in cucina (da frittura o utilizzati per conservare gli
alimenti nei vasetti) sono molto presenti nella tradizione gastronomica
ferrarese. La nuova modalità di conferimento nei contenitori stradali è
prevista all’interno di normali bottiglie o flaconi in plastica, chiusi
con il loro tappo. L’olio non deve essere quindi versato direttamente
nelle colonnine o nei contenitori, in questo modo non si imbratta
l’ambiente circostante e il servizio risulta essere più pulito.
La raccolta dell’olio vegetale usato è molto importante. Se versato nelle fognature, attraverso gli scarichi domestici o le caditoie, può provocare danni al sistema di depurazione e alle reti fognarie, causando un importante aggravio al sentito problema dell’inquinamento ambientale. Inoltre anche soltanto un litro d’olio, disperso nell’ambiente o versato impropriamente in acqua o sul suolo, può contaminare seriamente la falda e le acque superficiali, formando una pellicola che ne ostacola l’ossigenazione.
Smaltire in modo corretto l’olio alimentare esausto può garantire la salvaguardia dell’ambiente: recuperare questo rifiuto liquido, proprio per la sua natura, rappresenta una sfida importante che richiede impegno e collaborazione di tutti i cittadini e degli enti locali. “A questo scopo Hera – affermano i responsabili – ha sviluppato un progetto, unico in Italia per tipo di servizio offerto ed estensione territoriale, mirato alla diffusione di questo tipo di raccolta che, attualmente, si svolge principalmente nelle stazioni ecologiche.”
Con il nuovo progetto, Hera punta a raggiungere, e possibilmente superare, le 1.000 tonnellate annue. Il dato di raccolta 2012 relativo al territorio comunale di Ferrara è stato pari a 15 tonnellate di olio raccolto. Un milione di cittadini saranno serviti dalla nuova raccolta entro il 2014. Complessivamente, saranno 160 i contenitori stradali posizionati nei prossimi 10-12 mesi sull’intero territorio della multiutility. In questo modo si calcola che verranno serviti circa 400.000 cittadini.
La fase di valorizzazione e recupero degli oli vegetali raccolti consisterà prevalentemente nella conversione energetica (elettrica e termica) del materiale, previo trattamento in un impianto sperimentale di raffinazione. Il processo di raffinazione, condotto da Ecologia Soluzione Ambiente ed A2B in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria Chimica dell’Università di Bologna, è altamente innovativo e performante e consente la successiva valorizzazione energetica del combustibile ottenuto in impianti di cogenerazione oppure la destinazione dell’ ’olio vegetale alla produzione di Biodiesel, a garanzia del miglior bilancio energetico e ambientale ad oggi conseguibile.
“Hera, con questo progetto affermano i responsabili, intende incentivare la raccolta differenziata degli oli alimentari, sensibilizzare i cittadini e al contempo favorire l’innovazione tecnologica nel recupero di materia e rifiuti, con l’obiettivo complessivo di restituire al proprio territorio, sotto forma di energia, quanto rappresenterebbe invece una fonte di inquinamento e di costo di smaltimento”. Grazie alle 1.000 tonnellate annue di olio alimentare, contro le 400 attuali, che si andranno a raccogliere sarà possibile produrre energia elettrica per sostenere i consumi di circa 4 mila abitanti. Una volta a regime con questa iniziativa, che si svilupperà progressivamente nei prossimi anni, si stima di poter intercettare oltre 3.000 ton/anno di olio alimentare esausto, che consentirà sia di evitare il consumo di circa 6.000 ton/anno di petrolio equivalente (TEP), sia l’emissione in atmosfera di circa 18.500 ton/anno di CO2.
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