
"Sostenere il
limite del 5% all'utilizzo dei biocarburanti di prima generazione nel trasporto pubblico e la
necessità di contabilizzare anche le emissioni indirette legate alla loro produzione per
evitare impatti sociali e ambientali pesanti". Lo prevede la risoluzione sui biocarburanti, a prima firma la deputata
Pd Raffaella Mariani, approvata in
commissione Ambiente che
impegna il
governo a sostenere in
sede europea le proposte, avanzate anche da alcune associazioni italiane (Actionaid, Oxfam e Slow Food), per
limitare gli
effetti negativi della produzione di carburanti da
piante come
soia,
colza,
palma e
girasole. "I
rischi di un aumento dell'uso dei biocarburanti di prima generazione spiega Mariani
riguardano l'
impatto sulla sicurezza alimentare e ambientale. Gran parte della materia prima agricola viene importata da Paesi extraeuropei, dove produce massicce acquisizioni di terra che possono trasformarsi in land grabbing, accaparramenti condotti senza il consenso pieno delle popolazioni residenti. L'espansione delle superfici coltivate incide poi negativamente sulla tutela delle foreste e delle biodiversità. Valutando anche l'esistenza di alternative come il rafforzamento del trasporto su rotaia e del trasporto pubblico
chiediamo al
governo di sostenere in sede di negoziati sulla
modifica della relativa direttiva europea, l'introduzione di una
quota limite del 5% per i biocarburanti di prima generazione nei
trasporti e di
introdurre criteri di
sostenibilità sociale e
incentivi per l'
utilizzo di biocarburanti non prodotti da colture alimentari".
(9Colonne)
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