Colpa della camorra, certo. E anche di certa imprenditoria senza scrupoli.
Ma
se per anni è stato possibile sversare nei campi della Terra dei Fuochi
qualsiasi genere di veleno, questo è avvenuto anche grazie al silenzio
di pezzi dello Stato, che dovevano controllare i luoghi e perseguire i
criminali. Ma qualcuno non ha fatto il suo dovere. Lo afferma un
maresciallo in pensione della Guardia di Finanza, che ha raccontato ai
magistrati di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) una storia che fa
venire i brividi. Si chiama Giuseppe Carione e per quindici anni, dal
1989 al 2004, è stato in servizio presso la compagnia di Aversa con il
grado di maresciallo capo e la qualifica di verificatore fiscale.
Carione
dice di aver visto sotterrare schifezze di ogni tipo nei campi tra
Aversa, Lusciano e Parete, nella provincia casertana. Dice che alcuni
colleghi finanzieri, tra i quali colonnelli e generali, sapevano tutto,
ma hanno chiuso un occhio e non hanno indagato. Dice che su quei terreni
ora ci fanno crescere le fragole. “Se i magistrati me lo chiedono, li
porterò nei luoghi precisi dove scavare. Ci sono andato qualche tempo
fa, nessuno ha mai scavato, una parte è desertificata, non c’è manco
l’erba, in un’altra parte invece ci sono serre coltivate, vi crescono le
fragole: chissà chi le ha mangiate in questi anni”. Carione è parte
lesa di un procedimento penale nato dai suoi esposti contro alcuni alti
ufficiali delle fiamme gialle, denunciati per presunti occultamenti di
inchieste e accertamenti fiscali.
30/11/13
Terra dei fuochi, l’ex finanziere: “Miei colleghi insabbiarono inchieste su veleni”
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Alessandro Bratti
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Sardegna, stop adempimenti fiscali nei Comuni colpiti dall'alluvione
Lo
prevede un decreto del ministro dell'Economia firmato oggi. Sospesi
tutti i versamenti, inclusi quelli derivanti da cartelle di pagamenti
emesse dagli agenti della riscossione, che scadono nel periodo compreso
tra il 18 novembre e il 20 dicembre
Nei Comuni della Sardegna colpiti dall'alluvione (individuati nell'ordinanza del 22 novembre del Commissario delegato per l'emergenza) sono sospesi tutti i versamenti e gli adempimenti tributari, inclusi quelli derivanti da cartelle di pagamenti emesse dagli agenti della riscossione, che scadono nel periodo compreso tra il 18 novembre e il 20 dicembre 2013. Lo prevede un decreto del Ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, che è stato firmato oggi. Con un successivo decreto, si legge in una nota del Mef, saranno stabilite le modalità di effettuazione degli adempimenti e versamenti sospesi.
Nei Comuni della Sardegna colpiti dall'alluvione (individuati nell'ordinanza del 22 novembre del Commissario delegato per l'emergenza) sono sospesi tutti i versamenti e gli adempimenti tributari, inclusi quelli derivanti da cartelle di pagamenti emesse dagli agenti della riscossione, che scadono nel periodo compreso tra il 18 novembre e il 20 dicembre 2013. Lo prevede un decreto del Ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, che è stato firmato oggi. Con un successivo decreto, si legge in una nota del Mef, saranno stabilite le modalità di effettuazione degli adempimenti e versamenti sospesi.
Ambiente:rischio idrogeologico,le associazioni ambientaliste scrivono al Presidente Letta
Riportiamo il testo integrale della lettera inviata dalle associazioni ambientaliste e di categoria, gli ordini professionali, tecnici ed esperti del settore che si stanno adoperando con continue proposte al Governo per ottenere una concreta azione preventiva in difesa del suolo.
Occorre una scelta politica forte per fermare le tragedie causate dal dissesto idrogeologico: almeno 500 milioni di euro all’anno per una concreta azione nazionale preventiva di difesa del suolo. Anche l’autunno 2013 ha drammaticamente riportato all’attualità il problema del rischio idrogeologico, a partire da quanto avvenuto in Sardegna nei giorni scorsi. Prima di quest’ultima tragedia però, anche altri fenomeni, sempre purtroppo con vittime, avevano colpito la Toscana, la Liguria, la Puglia e la Basilicata, la Calabria, la Sicilia, le Marche e l’Umbria. E allora quanto dovremo aspettare perché il dissesto idrogeologico e il rischio connesso con le frane e le alluvioni diventi nel nostro Paese una priorità, la prima vera grande opera pubblica da mettere in campo?
Egregio presidente,anche l’autunno 2013 ha drammaticamente riportato all’attualità il problema del rischio idrogeologico, a partire da quanto avvenuto in Sardegna nei giorni scorsi. Un’immensa tragedia per cui purtroppo non ci saranno mai interventi o risorse economiche sufficienti a colmare il vuoto delle vittime e il disagio umano e sociale che ha colpito i cittadini di Olbia e degli altri territori sardi. Prima di quest’ultimo caso però, anche altri fenomeni, sempre purtroppo con vittime, avevano colpito altre regioni come la Toscana, la Liguria, la Puglia e la Basilicata, la Calabria, la Sicilia, le Marche e l’Umbria. Ma quanti altri territori dovranno essere ancora interessati? Quanto dovremo aspettare perché il dissesto idrogeologico e il rischio connesso con le frane e le alluvioni diventi nel nostro Paese una priorità, la prima vera grande opera pubblica da mettere in campo?
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Alessandro Bratti
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Dissesto idrogeologico
29/11/13
Con la rivoluzione energetica risparmi di 9,5 miliardi e 20mila nuovi posti di lavoro
Sviluppare le fonti rinnovabili e l’efficienza è il modo migliore per
aumentare l’indipendenza energetica del Paese e ridurre una ‘bolletta
nazionale’, che oggi ci costa circa 65 miliardi di euro l’anno,
tutelando al contempo l’occupazione nel settore. E’ questo il messaggio
che passa attraverso la nuova versione italiana dello scenario energetico Energy [R]evolution, presentata ieri da Greenpeace al VI Forum “QualEnergia?”.
Lo studio, realizzato con il supporto tecnico dell’Istituto di Termodinamica del Centro Aerospaziale Tedescoe la collaborazione dello European Renewable Energy Council e del Global Wind Energy Council, descrive due possibili scenari futuri per il settore energetico nazionale: uno di riferimento (una proiezione di come evolverà il settore energetico se sviluppiamogli indirizzi attuali) e uno “Energy [R]evolution” , ovvero un percorso concreto per centrare l’obiettivo di decarbonizzare l’economia italiana al 2050. Oggi ogni italiano emette in media 6,8 tonnellate di CO2 l’anno, che nello scenario di Greenpeace scendono a 0,5 nel 2050.
Nello scenario di riferimento la domanda di energia primaria dell’Italia (167 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio al 2010), è destinata a rimanere fondamentalmente invariata, raggiungendo i 169 Mtep al 2050. Al contrario, nello scenario Energy [R]evolution, grazie all’introduzione e al potenziamento di misure di efficienza energetica su vasta scala, la domanda di energia primaria diminuirà fino a raggiungere i 113 Mtep al 2050, una riduzione di circa il 32 per cento. Sfruttando questa consistente riduzione dei consumi, lo scenario Energy [R]evolution prevede che il contributo delle fonti rinnovabili alla domanda di energia potrà raggiungere il 43 per cento nel 2030 e oltre l’80 per cento nel 2050.
Lo studio, realizzato con il supporto tecnico dell’Istituto di Termodinamica del Centro Aerospaziale Tedescoe la collaborazione dello European Renewable Energy Council e del Global Wind Energy Council, descrive due possibili scenari futuri per il settore energetico nazionale: uno di riferimento (una proiezione di come evolverà il settore energetico se sviluppiamogli indirizzi attuali) e uno “Energy [R]evolution” , ovvero un percorso concreto per centrare l’obiettivo di decarbonizzare l’economia italiana al 2050. Oggi ogni italiano emette in media 6,8 tonnellate di CO2 l’anno, che nello scenario di Greenpeace scendono a 0,5 nel 2050.
Nello scenario di riferimento la domanda di energia primaria dell’Italia (167 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio al 2010), è destinata a rimanere fondamentalmente invariata, raggiungendo i 169 Mtep al 2050. Al contrario, nello scenario Energy [R]evolution, grazie all’introduzione e al potenziamento di misure di efficienza energetica su vasta scala, la domanda di energia primaria diminuirà fino a raggiungere i 113 Mtep al 2050, una riduzione di circa il 32 per cento. Sfruttando questa consistente riduzione dei consumi, lo scenario Energy [R]evolution prevede che il contributo delle fonti rinnovabili alla domanda di energia potrà raggiungere il 43 per cento nel 2030 e oltre l’80 per cento nel 2050.
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Alessandro Bratti
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Ambiente: a Torino vince il riciclo
Si chiude con numeri di tutto rispetto la campagna ambientale “Riciclare Conviene”, avviata due mesi fa da Tetra Pak e Conad in collaborazione con Amiat Spa e con il patrocinio della Città di Torino.
Sono oltre 10.000 i cartoni Tetra Pak di latte, succhi, vino, sughi ed altri alimenti raccolti nella postazione interattiva allestita a Torino presso ilcentro commerciale Area12, settima tappa della campagna ambientale itinerante “Riciclare Conviene”. Promossa da Tetra Pak e Conad, l’iniziativa mette in luce i vantaggi non solo ambientali, ma anche economici del riciclo dei rifiuti, a beneficio di tutta la collettività. Come? Tramite sconti sulla spesa in cambio della raccolta differenziata dei cartoni Tetra Pak. I cittadini che hanno partecipato alla campagna hanno, infatti, ricevuto in cambio più di 4.000 eco-scontrini con cui richiedere buoni spesa da utilizzare nell’Ipermercato E.Leclerc-Conad all’interno del centro. Un incentivo tangibile, dunque, in cambio dell’impegno di ciascuno nel separare i materiali post-consumo, come ad esempio i cartoni Tetra Pak svuotati. Al termine dell’edizione torinese di “Riciclare Conviene”, che nel 2014 raggiungerà altre città italiane, i promotori rinnovano l’appello alla cittadinanza per una corretta raccolta differenziata dei rifiuti, fondamentale per garantire un efficace recupero di materia attraverso i processi di riciclo.Torino ha raggiunto un traguardo importante nel 2012, con il 42% di materiali recuperati, superiore alla media italiana del 39,9% .
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Alessandro Bratti
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19:09
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Sardegna. geologi: sindaci preparino mappe rischio e “decalogo”
"Se i sindaci dotassero poi le loro città di una mappa del rischio
idrogeologico idraulico accompagnata da un"decalogo"di comportamenti
virtuosi o da evitare, la gente intanto saprebbe se la zona dove abita o
lavora è soggetta ad essere invasa dall'acqua e in che misura e poi
saprebbe cosa fare in caso che all'allerta meteo, convenientemente
pubblicizzato, faccia seguito anche l'esondazione del fiume o torrente".
Così Vittorio D'Oriano, vice presidente del Consiglio nazionale dei
geologi. "Quanto è accaduto in Sardegna è la prova di come la
popolazione sia assolutamente inconsapevole di quale siano, nella
propria città spiega D'Oriano le aree a rischio e quali le più
sicure". Se è vero che l'evento sardo è stato oggettivamente
eccezionale "è altrettanto vero che l'onda di piena ha colpito una
comunità impreparata ad affrontare l'emergenza denuncia il vice
presidente dei geologi per il semplice fatto che le autorità
competenti, forse distratte dall'edificato e dall'edificabile, non
l'avevano informata di quali zone del paese o della città erano
certamente sicure, e quali comportamenti dovevano assolutamente essere
evitati".
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Alessandro Bratti
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19:05
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Dissesto idrogeologico
Europa-Regioni:2020,a discarica solo rifiuti non riciclabili
Ok Pe a proposta Prodi; proibire anche sacchetti plastica monouso
La commissione ambiente del Parlamento europeo ha accolto la proposta del relatore Vittorio Prodi (Pd) di proibire la messa in discarica di tutti i rifiuti riciclabili e recuperabili entro il 2020. Lo ha reso noto lo stesso Prodi. Questa ed altre misure, si legge nella nota, sono contenute nel provvedimento all'esame dell'Eurocamera per mettere fine all'enorme spreco di risorse rappresentato dallo smaltimento in discarica e incenerimento dei rifiuti plastici. "Il Parlamento europeo lancia un segnale forte affinche' quel 79% di rifiuti plastici che oggi vengono bruciati o interrati vengano restituiti alla nostra economia come risorse. Si tratta di 20 milioni di tonnellate di materiale da non gettare via, viste le attuali pesanti conseguenze per l'ambiente e la salute umana", ha detto Prodi. Su sua proposta, i parlamentari hanno anche chiesto di eliminare, sempre entro il 2020, le sostanze pericolose ancora utilizzate nella produzione delle plastiche, come i metalli pesanti, insieme a quei materiali cosiddetti oxo-frammentabili che in realtà non si degradano in ambiente e che contengono pericolosi additivi chimici. Parallelamente, i parlamentari hanno chiesto che l'utilizzo dei sacchetti di plastica monouso non biodegradibili e non compostabili venga drasticamente ridotto e proibito ove possibile entro il 2020.
(ANSA).
La commissione ambiente del Parlamento europeo ha accolto la proposta del relatore Vittorio Prodi (Pd) di proibire la messa in discarica di tutti i rifiuti riciclabili e recuperabili entro il 2020. Lo ha reso noto lo stesso Prodi. Questa ed altre misure, si legge nella nota, sono contenute nel provvedimento all'esame dell'Eurocamera per mettere fine all'enorme spreco di risorse rappresentato dallo smaltimento in discarica e incenerimento dei rifiuti plastici. "Il Parlamento europeo lancia un segnale forte affinche' quel 79% di rifiuti plastici che oggi vengono bruciati o interrati vengano restituiti alla nostra economia come risorse. Si tratta di 20 milioni di tonnellate di materiale da non gettare via, viste le attuali pesanti conseguenze per l'ambiente e la salute umana", ha detto Prodi. Su sua proposta, i parlamentari hanno anche chiesto di eliminare, sempre entro il 2020, le sostanze pericolose ancora utilizzate nella produzione delle plastiche, come i metalli pesanti, insieme a quei materiali cosiddetti oxo-frammentabili che in realtà non si degradano in ambiente e che contengono pericolosi additivi chimici. Parallelamente, i parlamentari hanno chiesto che l'utilizzo dei sacchetti di plastica monouso non biodegradibili e non compostabili venga drasticamente ridotto e proibito ove possibile entro il 2020.
(ANSA).
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Alessandro Bratti
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Puglia: rifiuti tombati, Camera trasmette Atti Bicamerali d'inchiesta
Dichiarazioni e atti dell'audizione del collaboratore di giustizia
Carmine Schiavone davanti alla bicamerale d'inchiesta sui rifiuti, il 7
ottobre 1997, sono stati "a suo tempo portati a conoscenza
dell'Autorita' Giudiziaria dalla Commissione allora operante".
Lo assicura il presidente della Camera Laura Boldrini al presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna, nella risposta alla richiesta di informazioni e documenti rivolta da via Capruzzi alle Camere. Oggetto, in particolare: le attività illecite nella regione Puglia, con l'eventuale trasporto clandestino e occultamento di "spazzature" speciali, scorie e residui inquinanti, tossici e nocivi. Nei primi di novembre, Introna aveva chiesto ai presidenti di Senato e Camera riscontri ufficiali alle affermazioni del pentito Schiavone su una potenziale attività criminale nel territorio pugliese, contenute negli atti desecretati della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti. Obiettivo del Consiglio regionale "è evidentemente fare chiarezza", affermava il presidente. "La comunità pugliese ha il diritto di conoscere a quali rischi sia stato e sia tuttora esposto il territorio pugliese o parti di esso, anche per la tempestiva bonifica delle aree interessate, qualora risultino confermate le notizie preoccupanti". La presidente Boldrini ha fornito ad Introna, che li ha messi a disposizione della Giunta e del Consiglio (Ufficio di presidenza, capigruppo e commissione ambiente) l'indice analitico in rete delle attivita' relative alla Regione Puglia e i resoconti stenografici del sopralluogo in Puglia della bicamerale, nel novembre 1995. Ha inoltre confermato di aver "recentemente disposto, sentito l'Ufficio di Presidenza della Camera e acquisito il parere favorevole dell'autorita' giudiziaria, la declassificazione e diffusione in rete" dei materiali.
Lo assicura il presidente della Camera Laura Boldrini al presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna, nella risposta alla richiesta di informazioni e documenti rivolta da via Capruzzi alle Camere. Oggetto, in particolare: le attività illecite nella regione Puglia, con l'eventuale trasporto clandestino e occultamento di "spazzature" speciali, scorie e residui inquinanti, tossici e nocivi. Nei primi di novembre, Introna aveva chiesto ai presidenti di Senato e Camera riscontri ufficiali alle affermazioni del pentito Schiavone su una potenziale attività criminale nel territorio pugliese, contenute negli atti desecretati della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti. Obiettivo del Consiglio regionale "è evidentemente fare chiarezza", affermava il presidente. "La comunità pugliese ha il diritto di conoscere a quali rischi sia stato e sia tuttora esposto il territorio pugliese o parti di esso, anche per la tempestiva bonifica delle aree interessate, qualora risultino confermate le notizie preoccupanti". La presidente Boldrini ha fornito ad Introna, che li ha messi a disposizione della Giunta e del Consiglio (Ufficio di presidenza, capigruppo e commissione ambiente) l'indice analitico in rete delle attivita' relative alla Regione Puglia e i resoconti stenografici del sopralluogo in Puglia della bicamerale, nel novembre 1995. Ha inoltre confermato di aver "recentemente disposto, sentito l'Ufficio di Presidenza della Camera e acquisito il parere favorevole dell'autorita' giudiziaria, la declassificazione e diffusione in rete" dei materiali.
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Alessandro Bratti
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18:40
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Rifiuti
L. Elettorale: Franceschini, Dl sarebbe precedente pericoloso
Ma se c'è un blocco totale interverremo
(Adnkronos)