"In Sardegna occorre attuare una immediata verifica dello stato di fatto della rete idrografica "urbanizzata" e della reale occupazione di spazi di pertinenza fluviale da parte di edifici direttamente adiacenti alla stessa aggiunge Davide Boneddu, presidente dei geologi della Sardegna al fine di poter intervenire con opere di manutenzione sulla medesima e programmare con la doverosa attenzione la gestione delle fasi di emergenza in luoghi ormai completamente saturati dall'edilizia". Ma oltre all'evento eccezionale va indicata anche la responsabilità dell'uomo e delle amministrazioni. "L'espansione urbanistica avvenuta soprattutto negli anni 70-80 in Sardegna, ha invaso le aree fluviali inglobandole all'interno dell'edificato in certi casi nella più totale inosservanza delle normative in essere relative alle fasce di tutela dei corsi d'acqua avverte Boneddu oggi addirittura appare difficile attuare anche quelle politiche di difesa e manutenzione perche' gli spazi necessari alle manutenzioni sono ormai assenti e cementificati". Diventa quindi necessario "prevedere una riconversione degli spazi del centro storico e la loro abitabilità dice il presidente dei geologi della Sardegna siamo certi che in questa maniera si andrebbero ad interessare e popolare quelle aree che i nostri avi hanno edificato nella piu' totale osservanza e comprensione sia delle norme che della naturalita' delle forme e dei processi che caratterizzavano l'ambiente circostante". L'esempio di Olbia, conclude Boneddu,è "significativo di tante aree costiere e di tanti centri edificati che al loro interno, per effetto dell'espansione urbanistica, hanno interessato vaste aree naturali nelle quali oggi il rischio idraulico diventa quindi preponderante".
29/11/13
Sardegna. geologi: sindaci preparino mappe rischio e “decalogo”
"In Sardegna occorre attuare una immediata verifica dello stato di fatto della rete idrografica "urbanizzata" e della reale occupazione di spazi di pertinenza fluviale da parte di edifici direttamente adiacenti alla stessa aggiunge Davide Boneddu, presidente dei geologi della Sardegna al fine di poter intervenire con opere di manutenzione sulla medesima e programmare con la doverosa attenzione la gestione delle fasi di emergenza in luoghi ormai completamente saturati dall'edilizia". Ma oltre all'evento eccezionale va indicata anche la responsabilità dell'uomo e delle amministrazioni. "L'espansione urbanistica avvenuta soprattutto negli anni 70-80 in Sardegna, ha invaso le aree fluviali inglobandole all'interno dell'edificato in certi casi nella più totale inosservanza delle normative in essere relative alle fasce di tutela dei corsi d'acqua avverte Boneddu oggi addirittura appare difficile attuare anche quelle politiche di difesa e manutenzione perche' gli spazi necessari alle manutenzioni sono ormai assenti e cementificati". Diventa quindi necessario "prevedere una riconversione degli spazi del centro storico e la loro abitabilità dice il presidente dei geologi della Sardegna siamo certi che in questa maniera si andrebbero ad interessare e popolare quelle aree che i nostri avi hanno edificato nella piu' totale osservanza e comprensione sia delle norme che della naturalita' delle forme e dei processi che caratterizzavano l'ambiente circostante". L'esempio di Olbia, conclude Boneddu,è "significativo di tante aree costiere e di tanti centri edificati che al loro interno, per effetto dell'espansione urbanistica, hanno interessato vaste aree naturali nelle quali oggi il rischio idraulico diventa quindi preponderante".
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