Asta - Il provvedimento del prefetto si basa «su un'asta che ha fatto la Bracciano Ambiente (società di proprietà del comune di Bracciano che gestisce la discarica di Cupinoro, ndr) per mettere a disposizione volumetrie per ospitare questa quantità di rifiuti», ha spiegato Sottile, aggiungendo: «Un provvedimento del ministro dell'Ambiente mi ha autorizzato a occupare le discariche qualora questa occupazione non danneggi le attività che vi vengono svolte. E quindi, venuto a conoscenza di quella disponibilità a Bracciano, ho emesso il mio provvedimento».
Rifiuti già trattati -«Il decreto di requisizione del Commissario Sottile risulta essere in linea - sottolinea il primo cittadino - con le procedure che erano state avviate già da tempo dalla Bracciano Ambiente nel pieno della sua autonomia gestionale. La tipologia di rifiuto che potrà essere abbancata, nell'area residuale di Cupinoro, deve avere infatti il codice CER 191212 (rifiuto rigenerato proveniente dal trattamento meccanico di rifiuti urbani non pericolosi), lo stesso già previsto dal bando». «La dimostrazione che Cupinoro non sarà una seconda Malagrotta - sottolinea il sindaco di Bracciano - sta nei numeri. 20mila metri cubi infatti sono ben piccola cosa se si pensa che complessivamente Roma, Fiumicino, Ciampino e lo Stato Città del Vaticano producono 1.800.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati all'anno, 700.000/800.000 tonnellate di rifiuto proveniente da trattamento meccanico e biologico».
Ancora senza ok Falcognana
- Intanto, «non ho ancora firmato il decreto per la discarica» di Falcognana «perché vorrei ridurre al minimo l'utilizzo, a valle di tutte le altre soluzioni». Lo dice il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, in audizione in commissione Ambiente a Palazzo Madama, parlando dei rifiuti a Roma e della discarica che sostituirà Malagrotta. Il ministro fa presente che sta analizzando altri elementi e poi «procederà» alla firma del decreto.
«Forse non serve» - E pure Estella Marino, assessore all'Ambiente di Roma Capitale, in una nota fa sapere: «Ad oggi, non so se utilizzeremo la discarica di Falcognana perché, probabilmente, se siamo riusciti a mettere in piedi strade diverse, non è detto che ce ne sia bisogno. Il ministero sta finendo le ultime indagini perchè le valutazioni non si fanno a scatola chiusa ma andando ad analizzare criticità, problemi, necessit à». Così, informa una nota, Estella Marino,, ai microfoni di Radio Città Futura. (Corriere della Sera-Roma)
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