Nessun
aumento del fenomeno della subsidenza in Emilia-Romagna. Anzi, in
alcuni casi si è assistito a una regressione: a dirlo sono i dati dell'
Arpa Emilia-Romagna sul biennio 2011-2012, dopo che proprio ieri
Legambiente aveva lanciato l'allarme, puntando l'indice contro le
trivellazioni che, a dire degli ambientalisti, fanno galoppare la
subsidenza. Eppure il monitoraggio dell' Arpa dice un'altra cosa:
"Dall'esame degli elaborati prodotti si legge sul sito dell'Agenzia si
evince che la gran parte del territorio di pianura della regione non
presenta nel periodo 2006-2011 variazioni di tendenza rispetto al
periodo 2002-2006; circa un terzo della superficie evidenzia una
riduzione della subsidenza e appena il 3% un incremento, presente in
particolare nel modenese, bolognese, tavennate e forlivese". Nelle
province di Piacenza e Parma, prosegue Arpa, "si conferma la situazione
di sostanziale stabilita' già evidenziata nel periodo precedente; nella
provincia di Reggio Emilia si evidenziano movimenti significativi
soprattutto in corrispondenza di San Prospero e di Correggio con massimi
di circa 20 millimetri all'anno". In provincia di Modena si notano
nella media pianura abbassamenti compresi tra 5 e 10 millimetri all'anno
e alcuni picchi localizzati in prossimità di Carpi e di Soliera con
massimi intorno a 30 millimetri all'anno, e a Bomporto e Ravarino con
massimi rispettivamente di oltre 20 millimetri e di oltre 10 millimetri
all'anno.
Il bolognese, aggiunge Arpa , "si conferma come il territorio più subsidente, nonostante continui la tendenza, già in atto da alcuni decenni, verso una progressiva riduzione degli abbassamenti. Persiste, infatti, un'ampia area a ridosso della città di Bologna, con una superficie di oltre 500 chilometri quadri, con un abbassamento medio di circa 15 millimetri all'anno e punte massime di oltre 30 millimetri in corrispondenza di Sala Bolognese, Lavino di Sotto e dell'area tra Lavino di Mezzo e Anzola dell'Emilia; di oltre 35 in corrispondenza della cassa di espansione a ridosso del Fiume Reno nei pressi di Malacappa; di oltre 30 a Castello d'Argile e di oltre 20 a Castelmaggiore". Nella provincia di Ferrara non si evidenziano abbassamenti significativi. Nella provincia di Ravenna si evidenziano in particolare gli abbassamenti in corrispondenza della Foce dei Fiumi Uniti ed entroterra con massimi di oltre 20 millimetri all'anno e in ampie zone del faentino con massimi di circa 25 millimetri all'anno. La citta' di Ravenna si conferma sostanzialmente stabile con abbassamenti massimi intorno a 2-3 millimetri all'anno. La provincia di Forlì-Cesena, va avanti il rapporti di Arpa, presenta abbassamenti medi di circa 5 millimetri all'anno con massimi di circa 20 millimetri in prossimita' di San Mauro Pascoli e di oltre 10 millimetri nord di Cesena. La città di Forlì presenta abbassamenti di circa 5 millimetri.
In provincia di Rimini si registrano abbassamenti medi di circa 4 millimetri all'anno con massimi di circa 10 millimetri nella città di Rimini e di circa 15 in prossimità di Savignano sul Rubicone. Il litorale, nel suo complesso, mostra una prevalente tendenza alla diminuzione della subsidenza: si notano abbassamenti di pochi millimetri all'anno su tutto il litorale ferrarese; il litorale ravennate presenta abbassamenti generalmente fino a circa 5 millimetri. Più a sud, tra Cesenatico e Bellaria, gli abbassamenti ritornano intorno a 5 millimetri. Il litorale nella sua interezza presenta un abbassamento medio, relativamente ad una fascia di 5 chilometri verso l'entroterra, di circa 4 millimetri all'anno, sostanzialmente dimezzato rispetto al periodo precedente.
(DIRE)
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