Recuperare gli scarti delle centrali di oggi per alimentare il
fabbisogno americano di domani: nei laboratori TerraPower di Bellevue,
vicino a Washington, decine di ingegneri e fisici lavorano al nuovo
sogno del patron di Microsoft. Che spera però nella Cina per costruire
un prototipo da 5 miliardi di dollari
Un Reattore:alimentato
dalle scorie nucleari che soddisfi il fabbisogno energetico degli Stati
Uniti per i prossimi 800 anni. Messa così, fra un po' troppo
fantascienza. In realtà è l'ambizioso sogno del fondatore di Microsoft,
Bill Gates, e dal suo multimilionario collega Nathan Myhrvold, a cui
decine di ingegneri e fisici stanno lavorando non lontano da Washington,
a Bellevue. Si tratta di uno spinoff di un'altra compagnia, la
Intellectual Ventures, che si dedica all'invenzione di nuovi prodotti e
tecniche di confine, dall'agricoltura alla medicina.
La startup si chiama TerraPower
e finora ha raccolto decine di milioni di dollari di finanziamenti.
Tuttavia la costruzione di un prototipo di reattore nucleare di nuova
generazione, low cost e a basso impatto, potrebbe essere ancora più
impegnativa e costare fino a 5 miliardi di dollari. Per questo Gates,
anche se è stato indicato da Forbes come secondo uomo più ricco al mondo
con un patrimonio netto di 67 miliardi di dollari, sta cercando
finanziamenti dal mondo politico e industriale. In particolare quello
cinese, ricco e affamato di energia. "La speranza è di trovare un Paese,
la Cina probabilmente, in grado di realizzare un prototipo
dell'impianto" aveva detto lo scorso anno. Uno dei temi più affascinanti
del progetto è che si potrebbe anche ridurre la proliferazione delle
armi nucleari. Con la tecnologia immaginata dal papà di Gates e dai
collaboratori, infatti, l'arricchimento dell'uranio sarebbe fortemente
ridimensionato. Rendendo automaticamente sospetti quei Paesi, come
l'Iran, che ne lavorano quantità eccessive rispetto alle necessità delle
centrali per usi civili.
Sicuramente quella di Gates è una scommessa a lungo termine. Una filatropica visione, come molte sbocciate dalla sua mente nel corso degli anni. Anche i più ottimisti ritengono che la commercializzazione della tecnologia non possa avvenire prima del 2030. E che dovrà confrontarsi con un panorama che, per quel momento, avrà fatto passi da gigante anche nei comparti del vento, del solare, del gas naturale e di altre fonti pulite. "Se potessi scegliere di abbassare il prezzo di una sola cosa per ridurre la povertà, sceglierei l'energia" ha detto Gates in un discorso del 2010. "Energia e clima sono estremamente importanti per queste persone, è più importante per loro che per chiunque altro sul pianeta".
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