La risoluzione impegna il governo a intervenire con la legge di stabilità… se ci saranno i tempi
Dalla Camera un segnale importante all’Italia che scommette su qualità e green economy:
le commissioni riunite Ambiente e Finanze hanno appena approvato
all’unanimità la risoluzione bipartisan per la stabilizzazione
dell’ecobonus del 65% e l’allargamento della platea degli interventi che
possono godere di tale agevolazione. La risoluzione è stata
sottoscritta da tutti i gruppi politici ed impegna il Governo ad
assumere iniziative urgenti per mettere in sicurezza e riqualificare dal
punto di vista energetico il patrimonio edilizio nazionale, sia privato
che pubblico, con specifiche norme da inserire nella legge di
stabilità.
La risoluzione impegna l’esecutivo a stabilizzare ed
estendere l’ecobonus, a garantire agli interventi riqualificazione
energetica e alla messa in sicurezza antisismica del patrimonio
immobiliare un effettivo vantaggio rispetto alle altre agevolazioni per
l’edilizia, tenendo fermo l’attuale parametro che prevede una differenza
di 15 punti percentuali fra ecobonus e agevolazione riconosciuta per
gli ordinari interventi di ristrutturazione. La risoluzione prevede
inoltre che siano ampliati i soggetti fruitori dell’ecobonus, includendo
tra aventi diritto anche gli interventi di riqualificazione energetica
del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, quelli relativi alla
riqualificazione energetica di edifici interi, gli interventi di
consolidamento antisismico degli edifici ricadenti in aree al alta
pericolosità sismica che, per ragioni di tipo amministrativo, non
rientrano ancora nelle zone 1 e 2 di cui all’ordinanza del Presidente
del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, e gli interventi
di consolidamento antisismico dei beni immobili strumentali e delle
strutture alberghiere.
Oltre a rafforzare le politiche ambientali, anche in vista degli impegni per la riduzione delle emissioni assunti dall’Italia a livello internazionale, la risoluzione indicata una via praticabile da subito per dare maggiore sicurezza ai cittadini, rilanciare un settore importante come l’edilizia nel segno della qualità e ridurre sia le emissioni che le bollette degli italiani. Tra una casa costruita male e una costruita secondo i criteri del risparmio energetico, infatti, passa una differenza di bolletta energetica di ben 1.500 euro l’anno.
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