Bruciati 422 milioni nel solo 2012 (26 a testa per ogni cittadino) per il mancato riciclo in Campania, Lazio e Sicilia. E dal mese di giugno scattano 28mila euro al giorno da pagare per il deferimento alla Corte di giustizia europea.
In Campania, Lazio e Sicilia sono andati persi 422 milioni di euro per il mancato riciclo dei rifiuti nel solo 2012. In totale, nelle tre regioni i mancati benefici da raccolta differenziata sono di oltre 1,3 miliardi negli ultimi tre anni. Il dato è stato calcolato da Althesys. Oltre al danno, la beffa: il costo del non corretto riciclo potrebbe sommarsi alle nuove sanzioni che ieri la Commissione europea ha proposto di infliggere all’Italia per le emergenze rifiuti con il deferimento alla Corte Ue di giustizia (28.090 euro da pagare ogni giorno fino alla sentenza definitiva del 2014, con il rischio di una ulteriore maxi multa da 256.819 euro per ogni giorno di ritardo che il nostro paese accumulerà nel mettersi in regola).
Nel 2012 la Campania, il Lazio e la Sicilia sono state caratterizzate da livelli di raccolta differenziata ancora inferiori rispetto ai best performer nazionali”, osserva Alessandro Marangoni, ceo di Althesys e capo del team di ricerca. “Una cattiva gestione che costa circa 26 euro a testa ad ogni cittadino delle tre regioni: si va dai 37 euro per i siciliani ai circa 9 per i campani”, aggiunge Marangoni.
Le tre regioni presentano al loro interno valori differenti. Dal confronto tra Sicilia e Campania emergono performance di raccolta differenziata molto diverse, nonostante il volume dei rifiuti prodotti sia simile: 2,6 milioni di tonnellate per la Campania e 2,4 per la Sicilia. In particolare, in Sicilia la differenziata raggiunge appena il 13,3%. La Campania, invece, ha conseguito il 41,5% (dati Ispra), un valore inferiore ma distante “solo” 10 punti percentuali dalle best practice. Il Lazio – spiegano gli analisti di Althesys – presenta un livello di raccolta differenziata basso (22,1%) rispetto ai volumi di rifiuti prodotti (3,2 milioni di tonnellate). Il mancato beneficio è quindi il più elevato e tocca i 187 milioni di euro. (La Stampa)
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