La peggior nemica è la fretta
Uno dei peggiori nemici
della sostenibilità è la nostra fretta. Il più delle volte infatti
basterebbe trovare il tempo e la voglia di fermarsi a riflettere per
fare scelte più rispettose verso l’ambiente. L’esempio perfetto sono i
quantitativi di rifiuti che ogni giorno produciamo e accumuliamo. A
monte di una coscienziosa raccolta differenziata, sarebbe importante
infatti innanzitutto considerare come limitare l’impatto delle nostre
pattumiere. Una buona abitudine è quella di cercare di immaginare sempre
quello che si sta per comperare già alla fine del suo ciclo di vita,
per considerarne l’effetto in qualità di rifiuto. Prediligere ciò che
presenta l’imballaggio meno voluminoso può costituire dunque una prima
soluzione non particolarmente impegnativa. Quindi, via libera alla
carne, ai formaggi o alla frutta sfusi, ai prodotti come biscotti, snack
o patatine raccolti in pacchetti semplici e senza tanti involucri
all’interno, alle confezioni formato famiglia e comunque non a quelle
piccole o alle monodosi.
“Fare la raccolta differenziata è più
facile che porre attenzione ai nostri consumi commenta Roberto
Cavallo, autore del libro “Meno cento chili” Siamo talmente ancorati
alle nostre abitudini e alle comodità che il più delle volte non ci
fermiamo a riflettere sul fatto che i rifiuti non prodotti comportano
meno trasporti, meno inquinamento e quindi una generale riduzione delle
emissioni.”
Anche per questo l’attenzione dovrebbe essere
rivolta al riutilizzo: optare per tutto quello che può essere
ricaricabile, come le cartucce delle stampanti o le batterie, o i
detersivi, attraverso i distributori alla spina e sostituire gli oggetti
usa e getta con quelli lavabili, come nel caso di pannolini, posate di
plastica e assorbenti. “Le soluzioni ci sono prosegue Cavallo ma il
fatto di riuscire a metterle in pratica in molti casi dipende da quanto
siamo disposti a modificare il nostro stile di vita e i nostri bisogni.
Il grande ostacolo infatti è il cambiamento.”
Ad esempio c’è chi proprio non può fare a meno dell’acqua e delle bibite confezionate. La regola in questo caso dovrebbe essere quella di privilegiare sempre le bottiglie da 2 litri o da un litro e mezzo o addirittura i boccioni, evitando le versioni da 25 cl o da 500 ml, dotandosi poi di thermos o borracce per gli spostamenti fuori casa. In generale bisognerebbe comunque preferire gli acquisti che possono garantire una maggiore longevità, riparando piuttosto che sostituendo, ad esempio facendo interventi di upgrade per il pc.
“Il problema dell’accesso alle risorse conclude l’autore di “Meno cento chili” è reale e dobbiamo renderci conto che i consumi non potranno essere infiniti. A dare una risposta a questo problema dovranno essere di certo sempre più le istituzioni ma anche dal mercato potranno arrivare degli input. Ciò non toglie che la spinta dal basso potrà essere determinante, come è già accaduto in tante circostanze.”
Responsabilizzare i cittadini avrà dunque un’importanza crescente e alcune amministrazioni si stanno muovendo in questa direzione. Azzeccatissima ad esempio la campagna “Riconosci qualcosa?” lanciata da un piccolo comune che, per sensibilizzare gli abitanti sul corretto smaltimento dei rifiuti, ha lasciato per diversi giorni in piazza oggetti di grandi dimensioni, come biciclette, televisori, batterie per auto, trovati abbandonati fuori dai punti di raccolta.
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