La “Terra dei Fuochi”, il triangolo a nord di Napoli, brucia ancora.
Per questo che Legambiente ha deciso di partire proprio da qui per
“pulire il mondo”: l’appuntamento con la più grande iniziativa di
volontariato ambientale organizzata in Italia è per il 27, 28 e 29
settembre
L’ultimo incendio domenica scorsa, nuvole nere
di veleno e diossina che per l’intera giornata hanno avvolto Giugliano,
in una vasta area dove ci sono molte scuole. La “Terra dei Fuochi”, il
triangolo che comprende importanti centri urbani a Nord di Napoli,
brucia ancora. Ed è anche per questo che Legambiente ha deciso di
partire proprio da qui per “pulire il mondo”: l’appuntamento con la più
grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia è per
il 27, 28 e 29 settembre.
Un week-end green che vedrà
anche quest’anno tantissimi volontari impegnati per ripulire e
recuperare aree degradate e rendere più belle e vivibili le città della
Penisola. Una sfida che da ventun anni richiama cittadini,
amministrazioni e scuole a fare un gesto concreto a favore
dell’ambiente. Questa volta, il cuore delle iniziative, sarà a Succivo,
in provincia di Caserta, in pieno “triangolo della morte”, cioè in
quella grande area della Campania dove da almeno 20 anni la Camorra Spa
ha sversato centinaia di tonnellate di rifiuti tossici, senza controlli e
illegalmente. I dati raccolti in un dossier elaborato da Legambiente
sono emblematici: negli ultimi 5 anni, ci sono stati in Campania 205
arresto per smaltimento illegale dei rifiuti, il 30% del totale
nazionale. L’Anpac ha recensito 2001 siti inquinati mentre l’Istituto
Superiore della Sanità ha da tempo messo in relazione l’inquinamento
dell’area e della terra con l’aumento delle patologie tumorali. L’elenco
delle città coinvolte è lungo: Acerra, Aversa, Bacoli, Caivano,
Castelvolturno, Giugliano, Marcianise, Villaricca.
Il luogo simbolo del disastro ambientale è la cosiddetta area Ex Resit. Un disastro che ricorda Chernobil, 220 ettari di terra da considerare morta. Ma gli effetti dello scempio si faranno sentire anche sulle generazioni future. Basta leggere una perizia depositata nell’ambito del processo contro uno dei boss dei Casalesi, Francesco Bidognetti, “Cicciotto ‘e mezzanotte”, uno dei protagonisti della Gomorra di Saviano. “Le falde acquifere di Napoli, per le attività di smaltimento illegale a Giugliano, nell’ex Resit, 21,4 ettari ilfiltrati da 57.900 tonnellate di personale e 806.590 tonnellate di rifiuti, sono irrimediabilmente compromesse fino al 2080, con rischi per l’agricoltura e la salute umana”, scrivono gli esperti. Ma l’Ecocidio continua, senza sosta. Dal primo gennaio 2012 al 31 agosto 2013, secondo i dati raccolti dai Vigili del fuoco su incarico del viceprefetto Donato Cafagna (che dal novembre del 2012 segue per conto del ministero dell’Interno l’attività di monitoraggio e contrasto dei traffici e degli smaltimenti illegali di rifiuti nella Terra dei fuochi), i roghi di rifiuti, materiali plastici, scarti di lavorazione del pellame, stracci sono stati ben 6.034, di cui 3.049 in provincia di Napoli e 2.085 in quella di Caserta. Da gennaio ad agosto del 2013 si è registrato, fortunatamente, un calo degli incendi dolosi di rifiuti, che rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono passati da 3.101 a 1.894, con una riduzione del 38,9%. Un primo segnale positivo dell’azione dello Stato, che va decisamente rafforzata.
Ma ancora non basta. Nei giorni scorsi il dossier Terra dei Fuochi è arrivato anche sul tavolo del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza. Mentre il ministro dell’Ambiente, Orlando, ha di fatto sconfessato il bando della Regione Campania per la realizzazione di un nuovo inceneritore a Giugliano, un ennesimo colpo per un territorio già ferito. Per l’impianto, destinato a bruciare i 6 milioni di tonnellate di Ecoballe, da anni dimenticata a Taverna del Re, in provincia di Caserta, dovrà essere trovata una nuova collocazione.
“La Terra dei Fuochi spiega il direttore generale di Legambiente, Rossella Muroni vuole archiviare questa lunga e drammatica stagione, e voltare pagina. E il primo passo lo compie proprio con Puliamo il Mondo”. Domenica 29 settembre volontari saranno infatti impegnati nella pulizia dell’area intorno al casale di Teverolaccio. Nel pomeriggio saranno organizzate inoltre delle visite guidate per ammirare gli orti urbani realizzati da Legambiente che hanno permesso di riconvertire alla coltivazione bio di frutta e verdura aree prima dismesse o abbandonate”.
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