RemTech Expo 2013, il salone sulla bonifica dei siti contaminati e la
riqualificazione del territorio organizzato da Ferrara Fiere, in
collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, si chiude con ottimi
risultati di pubblico, confermandosi l’evento del settore remediation
più importante in Italia.
Come già nelle passate edizioni, RemTech
conferma di essere particolarmente a proprio agio con le tematiche di
più stringente attualità, a partire dalla Green Economy. L’appuntamento
promosso ieri (20 settembre, ndr) da Federmanager Ferrara ha chiarito le
idee sul significato e il valore di queste due parole. Come ha
osservato nel proprio intervento il deputato Alessandro Bratti, membro
della commissione parlamentare su Ambiente, Territorio e Lavori
Pubblici, “non esiste una definizione univoca di Green Economy, ma
stando ai dati di Unioncamere, possiamo identificare nella provincia di
Ferrara circa 1.300 imprese “green”: da quelle completamente dedicate ad
attività ambientali fino alle aziende specie agricole che
inseriscono nel proprio ciclo produttivo la lotta integrata, il
biologico, e così via. Quel che è certo ha proseguito Bratti è che
la Green Economy può e deve fare sempre più parte dell’ossatura dello
sviluppo industriale del nostro Paese, se vogliamo competere ad armi
pari nel mondo globalizzato. Incentrare le politiche industriali sul
costo del lavoro è un’impostazione ormai anacronistica, che ha portato
alla situazione che tutti conosciamo tutti, e di cui Ferrara è vittima.
Ora, invece, è più che mai necessario puntare sull’efficientamento
energetico e sulle rinnovabili, tenendo conto che in Italia siamo tra i
maggiori produttori di fotovoltaico e che abbiamo livelli di
specializzazione straordinari nell’ingegnerizzazione e negli inverter”.
Per quanto riguarda specificamente Ferrara, per Bratti vale l’equazione ‘futuro uguale plastica’: “È sulla plastica e i derivati che abbiamo sviluppato competenze uniche in Europa, come dimostra l’esperienza di Basell Polyolefins. Ma questi primati possono subire un’accelerazione solo se tutti i livelli istituzionali li sostengono adeguatamente. In tal senso, mentre Comune e Provincia stanno dimostrando di avere le idee chiare, la grande assente è la Regione, che deve ancora indicare quali siano le vocazioni economiche sulle quali investire e programmare”.
Ancora più puntuale l’ottica con cui Giorgio Merlante, Presidente di Federmanager Ferrara, legge la Green Economy: “Specie nella provincia di Ferrara, può offrire grandi possibilità di riqualificazione ai dirigenti che hanno circa cinquant’anni e sono attualmente inoccupati. È quello il target della nostra organizzazione, che nel Ferrarese conta trecento associate. Manager, direttori generali, amministratori delegati sono figure professionali che, un volta perso il lavoro, faticano a ricollocarsi con lo stesso profilo e per le quali la riqualificazione è l‘unica strada possibile. Attualmente sono circa venti le persone che si trovano in questa situazione e che abbiamo coinvolto in progetti legati alla Green Economy”.
Tornando più in generale a RemTech, la manifestazione si chiude con un bilancio pienamente in attivo, come sottolinea Nicola Zanardi, presidente della Fiera di Ferrara: “Siamo molto soddisfatti e tutti gli obiettivi che una manifestazione di questo tipo si pone sono stati raggiunti, a partire dalla centralizzazione delle conoscenze e delle esperienze collegate a temi di grandissima importanza, che trovano qui a Ferrara la propria sede elettiva. Il dato che mi preme evidenziare è che, nei tre giorni del Salone, si danno appuntamento nel nostro Quartiere fieristico il meglio del sapere universitario, i più alti vertici ministeriali, i maggiori player da Eni a tutte le filiere della grande industria, oltre trenta delegati stranieri dai Paesi emergenti e 3.500 visitatori. E quel che emerge dal loro confronto sono proposte, scambio di know how, prospettive concrete di avanzamento economico e ambientale.
ESTENSE
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