Appare decisamente ottimista Bentivogli, che aggiunge che tanto la ripartenza industriale quanto la bonifica ambientale dell’Ilva sono possibili e alla portata dell’azienda, dato che adesso c’è “il piglio giusto per fare sul serio”. Su un tono decisamente meno positivo le posizioni della Fiom.
Il segretario Nazionale Fiom Rosario Rappa ha infatti messo in luce, in opposizione all'ottimismo della volontà” di Bondi il “pessimismo della realtà”, rimandando il proprio giudizio in attesa di piano industriale e crono programma, dato che l’Ilva ha comunque perso in termini di clienti e ha perso moltissime risorse, aggiungendo comunque che con 1,5 miliardi di euro l’AIA può essere fatta.
Naturalmente in ottica occupazionale resta un notevole allarme, espresso a chiare lettere dal segretario della Uilm Maio Ghini, fortemente preoccupato per i contenuti AIA che prevedono la riduzione della capacità produttiva. Anche per Ghini, di fatto, il discorso è rinviato e il giudizio sull’operato di Bondi arriverà più netto in seguito all’attuazione pratica (o alla non attuazione) delle misure giuste per recuperare sul fronte ambientale e industriale.
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