Il presidente della Commissione Ambiente presenta un'interrogazione ai ministri della Cultura e dell'Ambiente per chiedere incentivi anche per le produzioni cinematografiche green.
Anche per l'industria del cinema, come già accaduto per altri settori, è arrivato il momento di accettare la sfida della green economy e di scommettere sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Un processo in atto in tutto il mondo che testimonia una sempre più diffusa sensibilità per i temi dell'ambiente, radicata anche in Italia. Già oggi inoltre il cinema, come tutte le arti e le produzioni culturali, svolge un ruolo fondamentale nell'orientare i comportamenti di cittadini e comunità e nella loro formazione. Poiché il 30% delle emissioni procapite prodotte dagli italiani è legata a comportamenti e abitudini, se un milioni di spettatori, influenzati dal grande schermo, decidessero di ridurre anche solo dell'1% la propria produzione di CO2, stima Cremonesi Consulenze che si avrebbe un risparmio di emissioni di 92.000 ton/a. L'orientamento verso una maggiore sostenibilità del cinema è peraltro certificato anche dal Green drop award, il premio al 'cinema green' organizzato nell'ambito della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia da Green cross Italia e Comune di Venezia. Ma si può fare un passo in più.
Per aiutare anche le produzioni materiali dell'industria cinematografica a evolversi sulla piano della sostenibilità , ho presentato un'interrogazione ai ministri della Cultura e dell'Ambiente, chiedendo loro di valutare l'istituzione di forme di incentivazione per ridurre l'impatto ambientale delle produzioni cinematografiche. Un'azione in tal senso, oltre ai benefici diretti, avrebbe importanti effetti in termini di comunicazione e di educazione ai nuovi stili di vita rispettosi dell'ambiente", così Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, depositando un'interrogazione ai ministri della Cultura e dell'Ambiente.
"Utilizzando tecnologie più moderne ed efficienti come generatori euro5, kit fotovoltaici, o illuminazione a LED, e razionalizzando l'intero processo produttivo dei film - spiega Realacci - possono essere migliorate di molto le performance ambientali dell'industria cinematografica. Secondo stime Edison Tempesta Film, se tutte le produzioni seguissero queste indicazioni si potrebbe arrivare a una riduzione delle emissioni di 1.120 tonnellate di CO2 l'anno, equivalenti a quelle necessarie per garantire l'illuminazione pubblica annuale di un comune di oltre 10.000 abitanti". "Ai ministri interrogati chiedo infine conclude Realacci - se vogliano altresì considerare la costituzione di un tavolo tecnico congiunto tra il Ministero dell'Ambiente e il Ministero per il Beni e le Attività Culturali per l'elaborazione di 'Linee Guida per la produzione di Film Sostenibili' e per l'individuazione dei criteri necessari per la qualifica di film sostenibile".
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