I presidenti dei Parchi Nord, Agricolo Sud, Media Valle Lambro e
Balossa, Provincia, Regione e Comune, i sindaci di Sesto San Giovanni e
Bresso, si sono confrontati durante il Festival della Biodiversità sul
futuro dei grandi parchi di cintura, nell’imminente abolizione delle
province. La speranza è nella Città Metropolitana
Interessante
incontro durante il Festival della Biodiversità al Parco Nord: "Una
città metropolitana verde e sostentibile. Il ruolo dei parchi
periurbani". Hanno ospitato l’incontro nella Cascina Centro Parco di via
Clerici, territorio di Sesto, presidente, direttore e responsabile
Festival del Parco Nord. E’ stata un’altra occasione per apprezzare
l’eccezionalità dell’area verde di quasi 700 ettari che ingloba
territori di Milano, Sesto, Bresso, Cinisello, Cusano Milanino e
Cormano.
Il direttore del Parco Nord, Riccardo Gini, ha spiegato
come i cosiddetti “parchi di cintura metropolitana”, quali il Parco
Agricolo Sud, il Parco Nord , il Parco della Media Valle del Lambro e il
Parco della Balossa, possono costituire le “fondamenta” di una città
metropolitana verde e sostenibile: è infatti ormai possibile innescare
un processo di collegamento tra tutte le aree verdi di cintura. E il
pubblico ha scoperto la specificità del Parco della Balossa, altra ampia
area agricola, il cui futuro imminente è quello di “agganciarsi al
Parco Nord”.
L’assessore provinciale ai Parchi e Agricoltura,
Luca Agnelli, giunto al posto del Presidente della Provincia Podestà,
oltre a sobbarcarsi le scontate dichiarazioni sull’imminente abolizione
degli enti provinciali, ha confermato come sinora parchi delle
dimensioni del Parco Nord e delle Groane abbiano contato proprio sulla
Provincia, per il 30/40% dei loro bilanci.
La Regione, per bocca del dirigente dell’Assessorato Ambiente Franco Binaghi, ha confermato che se 10 anni fa la disponibilità di 10 milioni di euro per i parchi regionali era annuale, ora tale cifra dev’essere spalmata nel triennio. Ha auspicato una razionalizzazione degli enti di gestione e accorpamenti, perchè la Regione possa continuare a farsi carico in prima linea dei grandi parchi, dopo l’abolizione delle Province.
Tutti comunque hanno concordato sulla necessità di un nuovo ente, un’agenzia, che guidi e coordini il futuro dei parchi periurbani, visto quello che possono rappresentare per il futuro di Milano e anche nell’imminenza di Expo 2015. “La Città Metropolitana, se non ora quando?”, ha ammonito il presidente del Parco Nord Giuseppe Manni, che ha dovuto esprimere le note più dolenti del convegno, ricordando le grosse difficoltà avute quest’anno a finanziare il Festival della Biodiversità e come il Parco Nord, pur avendo appena acquisito circa 15 nuovi ettari, si trovi a lottare per il bilancio. La sola manutenzione del verde del Parco Nord, ha ricordato, costa 500.000 euro l’anno.
Per fortuna nella sessione finale d’intervento, quella dei giovani e combattivi sindaci Monica Chittò di Sesto San Giovanni, Ugo Vecchiarelli di Bresso e dei presidenti dei parchi Media Valle Lambro, Luca Ceccattini, e Balossa, Tatiana Cocca, è però emersa la possibile fiducia sul futuro dei parchi periurbani come il Parco Nord, per il rapporto inscindibile ormai creatosi con i cittadini dell’hinterland. "Tre decenni di vicinanza e rapporto con aree verdi stupende come il Parco Nord, cambiano la « forma mentis » dei cittadini", ha ricordato la sindaca di Sesto Chittò.
"Proteggere e sviluppare il Parco Nord è per Sesto ormai una « scelta politica ». Quest’anno abbiamo scelto di concentrare le risorse per gli appalti sulla tutela del nostro verde, rinunciando ad interventi sulle strade. L’abbiamo detto chiaramente e i cittadini e abbiamo il loro sostegno".
Per Ugo Vecchiarelli, Sindaco di Bresso, città come Sesto, Bresso e Cormano, che hanno consolidato la loro collaborazione riconoscendo un’identità comune nel parco, formano già da tempo un’area metropolitana. "Ci conforta sapere che i cittadini siano con noi, possiamo garantire che il Parco Nord è per tutti ormai una scelta irrinunciabile".
Stefano D'Adda
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