Il conto alla rovescia per la chiusura di Malagrotta sta ormai
per scadere. Ancora 48 ore e, dopo anni di proroghe e rinvii, la più
grande discarica d'Europa chiuderà i battenti portandosi dietro una
lunga scia di polemiche e contestazioni. Da una parte si assiste al
braccio di ferro tra il patron di Malagrotta, Manlio Cerroni, ed il
Campidoglio; dall'altra, invece, ci si prepara all'annunciata protesta "ad oltranza"
dei comitati che da mesi ormai sono sul piede di guerra contro il nuovo
sito della Falcognana, sulla quale si attende solo la firma del decreto
del ministro all'Ambiente Andrea Orlando. Un atto formale che potrebbe slittare di qualche giorno ma che, comunque, ci sarà.
Ieri
Cerroni ha incontrato il sindaco Ignazio Marino ribadendo che
Malagrotta può e deve ancora ricevere rifiuti per procedere al
cosiddetto "capping", vale a dire la copertura della discarica
che sigilla il sito e che potrà dare avvio alla trasformazione in parco.
Di avviso diverso, invece, il Campidoglio che da lunedì non vuole più
sentir parlare di Malagrotta. In una nota ha invitato la società di
Cerroni, la Co.La.Ri, ad "attrezzarsi" per conferire i rifiuti trattati
fuori dalla maxidiscarica dal primo ottobre, mettendo a disposizione
anche personale e tecnologia dell'Ama. "Speriamo non servano - replica
oggi Cerroni. Noi stiamo facendo tutto quello che riteniamo
indispensabile. Lunedì ho una serie di incontri per dirimere ancora
due-tre questioni e poi Malagrotta chiuderà. Una delle problematiche è
anche quella del capping". E proprio lunedì sarà l'Ama a cominciare a
conferire in altre regioni, Piemonte ed Emilia Romagna, i rifiuti della
Capitale, in attesa che anche Co.La.Ri. faccia lo stesso.
Intanto alla Falcognana serrano i ranghi gli attivisti dei comitati che ormai da mesi si battono per evitare l'apertura della discarica sull'Ardeatina, a pochi chilometri dal santuario del Divino Amore, quella che loro stessi definiscono la "nuova Malagrotta". "Siamo pronti a tutto, anche ad incatenarci dicono. Sappiamo benissimo che questa non sarà una soluzione temporanea come dice il presidente della Regione Nicola Zingaretti. Falcognana è tutelata da vincoli ambientali e paesaggistici, qui non può sorgere una discarica". Se il ministro Orlando dovesse firmare il decreto, al presidio di via Ardeatina si preparano alla battaglia. "Qui i camion non passeranno", è la loro risposta dei manifestanti che per lunedì annunciano una maxi-protesta. "Avremo al nostro fianco anche alcuni comitati della Campania sottolineano, saremo in diecimila, un muro di gente".
Ad aiutare i manifestanti, che oggi hanno sfilato di nuovo per le strade della città (all'Eur), c'è anche il IX Municipio. Con una delibera di giunta, infatti, il minisindaco Andrea Santoro ha deciso di bloccare, da lunedì prossimo, il passaggio dei mezzi pesanti su via di Porta Medaglia e nel tratto della via Ardeatina compresa tra il km 11.8 ed il 14.4, vale a dire i punti d'accesso al sito.
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