27/08/13

Tares, tutti contro: non premia la gestione virtuosa dei rifiuti

La Tares colpisce le attività produttive , oltre che le famiglie, mettendo in serio pericolo la loro sopravvivenza. E non premia le aziende virtuose in materia di gestione dei rifiuti. Per questo la norma, che prevede una tassa a copertura del costo dello smaltimento dei rifiuti, più uno 0,30% per metro quadro a copertura dei servizi sugli spazi pubblici, non piace, così come formulata, a Legambiente, Confapi, Aiab, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, che hanno scritto una lettera aperta al ministro dell'economia Fabrizio Saccomanni.
LE RICHIESTE -  Inserire chiari ed efficaci sistemi premianti  per i comportamenti virtuosi di cittadini e aziende, facendo pagare meno chi produce meno rifiuti indifferenziati nel rispetto del principio comunitario del "chi inquina paga"; liberare il tributo sui rifiuti dalla copertura dei costi dei "servizi indivisibili", eliminando la maggiorazione di 0,30 euro per metro quadro, perché non correlati in alcun modo alla produzione dei rifiuti e all'esigenza di responsabilizzare i comportamenti individuali applicando criteri meritocratici.
PREMIARE I VIRTUOSI - "Le nostre associazioni –  si legge nella lettera al ministro  - sono preoccupate perché fino ad oggi la discussione si è concentrata molto sulla modifica dell'imposta sulla casa e poco sulla Tares, che nella versione attuale rischia di essere un nuovo pesante aggravio per tutte le utenze che producono rifiuti,  senza prevedere alcun principio di premialità per i comportamenti virtuosi,  anche perché comprende la copertura dei costi dei cosiddetti "servizi indivisibili" che poco hanno a che fare con la gestione dei rifiuti" . L'auspicio dei firmatari, quindi, è che la modifica della Tares possa incidere sui comportamenti individuali, premiando quelli virtuosi attraverso criteri meritocratici, eliminando i tributi non correlati alla produzione dei rifiuti o all'esigenza di responsabilizzare i comportamenti.
RIDUZIONE DEI RIFIUTI - Oggi in Italia solo alcune centinaia di enti locali fanno pagare in base alle quantità di rifiuti effettivamente prodotte grazie alla tariffazione puntuale, con risultati importanti sulla prevenzione, sull'avvio a riciclaggio e sulla riduzione delle quantità di rifiuti avviate a smaltimento. Eppure, ribadiscono io firmatari, " sarebbe possibile  affrontare concretamente la sfida della riduzione dei rifiuti,  come è riuscita a fare ad esempio la Germania, utilizzando una equa leva economica, introducendo un criterio di giustizia e sostenibilità ambientale e alleggerendo la pressione fiscale sui più virtuosi, a partire dalla riforma del nuovo tributo sui rifiuti" . È solo in questo modo, conclude la lettera, che si contribuirà davvero a liberare l'Italia dal problema rifiuti, facendo entrare il nostro Paese a pieno titolo in quella 'società europea del riciclaggio' alla base nella nuova direttiva di settore.

IL MANIFESTO DI CONCOMMERCIO – Della stessa idea anche Confcommercio, che, indignata dall'aumento della pressione fiscale incompatibile con la ripresa dell'economia, ha redatto un manifesto proprio sulla nuova  tassa sui rifiuti . Donatella Prampolini Manzini, presidente di Confcommercio – Imprese per l'Italia Reggio Emilia,   aveva detto: "chiediamo che la tassazione sia equa e sostenibile per tutti, imprese e cittadini, e che premi con sgravi e incentivi i comportamenti virtuosi, senza bloccare la crescita ".
Per Confcommercio la strada da seguire è quella della revisione dei coefficienti del tributo, della ridefinizione dei costi del servizio con le società erogatrici per la riduzione delle tariffe, dell'individuazione di modalità alternative per coprire i costi di gestione del servizio, della valorizzazione dei comportamenti virtuosi di consumo, raccolta e smaltimento dei rifiuti. (Greenbiz)
Roberta Ragni

Nessun commento: