05/08/13

Polveri sottili, resta l’allarme rosso


Gli obiettivi fissati dalla Regione: entro il 2020 le Pm10 dovranno ridursi dell’8% e gli ossidi di azoto del 26%  

Sulla cartina regionale, l'area del territorio comunale di Ferrara si staglia per via di un colore rosso fuoco che rappresenta un'eccezione al di fuori dell'asse, il più urbanizzato e industrializzato in regione, della via Emilia. Segno che l'allarme circa la qualità dell'aria non può essere deposto, in particolare per ciò che concerne le polveri sottili. Il rosso segnala allarmanti concentrazioni di Pm10 e ossidi azoto. A preoccupare, parlando delle Pm10, sono soprattutto i superamenti della media giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo, da non oltrepassare più di 35 volte in un anno, secondo quanto stabilito dalla legge: secondo i dati Arpa 2012, nella stazione di rilevamento di Corso Isonzo il limite è stato superato ben 77 volte, 64 in quella di Villa Fulvia. Se la media annuale si è mantenuta sotto il limite di tollerabilità di 40 µg/m³ (33 µg/m³), meno rassicurante è il dato relativo al numero medio di superamenti giornalieri: 56 l’anno scorso, sempre oltre i limiti di legge. A incidere in maniera particolare sulle emissioni dirette di Pm10 a Ferrara sono il trasporto su strada e il riscaldamento domestico.
La nostra provincia, secondo i dati dell'inventario delle emissioni 2010, si colloca all'ottavo posto in Emilia-Romagna per i contributi emissivi totali (1.119 tonnellate all’anno). Per quanto riguarda invece il Pm2,5 (le polveri fini con diametro inferiore a 2,5 di micron, in grado di penetrare profondamente nei polmoni, specie durante la respirazione dalla bocca), rispetto al limite stabilito dalla direttiva comunitaria di 25 µg/m3 che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2015 (ma per il 2012 è stato richiesto di rispettare il cosiddetto “margine di tolleranza”, fissato in 27 µg/m3) l’anno scorso la media non ha fatto registrare superamenti in nessuna delle tre stazioni di rilevamento, ossia Ostellato, Gherardi-Jolanda di Savoia e Villa Fulvia. Attenzione anche sui valori di biossido di azoto (forte irritante delle vie polmonari e ritenuto cancerogeno): nel 2012 la media segnata nella stazione Ferrara Isonzo è stata di 47 µg/m3, oltre il limite di 40 fissato dalla direttiva comunitaria. La media annuale è invece rimasta sotto il limite. Da tenere in considerazione è il fatto che già nell’ultimo inventario delle emissioni del 2010 nella provincia di Ferrara si sono registrate elevate emissioni di anidride carbonica, tanto da far classificare l’intero territorio al terzo posto per questo tipo di emissioni con 5.600 tonnellate, pari al 14% di tutta la regione. Solo le province di Ravenna e Bologna ne emettono di più, rispettivamente con 6.476 e 6.352 tonnellate.

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