I giovani sono scappati, ma i vecchi e gli agricoltori rimangono.
L'impianto chimico Xianghe nella cittadina
agricola di Zhentou nella provincia cinese dell'Hunan ha chiuso ormai
quattro anni anni fa, ma la gente continua a morire. Secondo quanto
scrive il South China Morning Post, i casi di morti per cancro, causato
da esposizione a metalli pesanti, sono moltissimi. Negli anni quelli che
hanno potuto, specie i giovani, sono andati via, in cerca di un un
ambiente di vita piu' sano. A rimanere sono stati gli anziani, ma la
situazione resta complicata. Gli agricoltori non hanno il coraggio di
vendere i loro raccolti perchè dicono che il suolo è tossico e la
pioggia è veleno. Prima dell'apertura della fabbrica, Shuangqiaoshan
uno dei tre villaggi maggiormente colpiti, aveva una popolazione di
circa 1.000 persone, si stima che oggi non ce siano piu' di 300. Tutto
comincio' nel 2004 quando apri' un impianto chimico destinato a produrre
indio, un metallo utilizzato nei pannelli solari e negli schermi a
cristalli liquidi. In breve, a causa degli scarichi della fabbrica, il
sottosuolo venne contaminato e i pozzi si avvelenarono. Dopo una
campagna sostenuta dagli abitanti dei villaggi locali, che ha catturato
l'attenzione nazionale, l'impianto e' stato chiuso nel 2009.
Le
autorità hanno ammesso che alcune persone erano morte di cancro per
esposizione a metalli pesanti ma da sempre gli abitanti della zona
sostengono che il numero reale delle persone colpite è due volte o tre
volte superiore al numero ufficiale. E cosi' hanno deciso di compilare
delle loro liste. Ogni volta che sanno che un vicino di casa è morto,
chiedono le cause della morte e se e' morto di cancro lo includono nella
lista. Le autorità hanno speso 16 milioni di yuan per la pulizia del
suolo e hanno fatto sapere che ora la terra è stata bonificata e puo'
essere coltivata di nuovo. Ma la gente non ci crede. Lo scorso anno
alcuni abitanti hanno sottoposto un campione di terreno ad una analisi
presso un laboratorio privato. I test hanno rivelato un livello di
cadmio di 93,8 milligrammi per chilogrammo laddove in base alle norme
nazionali i terreni agricoli dovrebbero contenere non più di 0,3-0,6
milligrammi di cadmio per chilogrammo. Ma i funzionari locali sostengono
che tutte le prove addotte sono prive di scientificità. Il governo
locale ha offerto un unico risarcimento di 3.800 yuan (circa 400 euro)
per tutti i residenti che vivono in un raggio di 500 metri del sito
incriminato indipendentemente dal loro stato di salute oltre ad un
pagamento una tantum di 1.200 yuan per ogni pezzo da 667 metri quadrati
di terreni agricoli, di proprieta' di abitanti del villaggio. Ma per
ottenere tali somme i residenti hanno dovuto firmare un accordo
promettendo di non aderire ad eventuali petizioni o proteste.
(ANSA).
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