Ermete Realacci, attuale presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, è intervenuto sul problema incendi che negli ultimi giorni ha colpito particolarmente la Sardegna. Due gli obiettivi su cui puntare (con forza e con urgenza): un catasto incendi e una migliore prevenzione.
Forse alcuni ricorderanno che tra le tante polemiche sorte attorno all’enorme spesa per gli F-35 che il nostro governo ha testardamente portato avanti c’era anche quella relativa agli aerei antincendio. Siamo carenti di misure contro un problema che ogni anno devasta il territorio: perché spendere cifre stratosferiche sugli F-35 quando non si trovano, almeno questo è quello che sembra, i soldi necessari a proteggere il nostro patrimonio territoriale?
Ermete Realacci è intervenuto sul problema incendi con alcune considerazioni ampiamente condivisibili:
Mentre si fronteggia l’emergenza incendi che nelle ultime 48 ore ha mandato in fumo magliaia di ettari di prezioso territorio sardo mettendo in serio pericolo la salute dei cittadini e dell’ecosistema [...], bisogna dare la massima priorità alle politiche di prevenzione. La questione degli incendi va infatti affrontata per tempo, con misure che mirino alla prevenzione, con risorse adeguate, e attivando un coordinamento per razionalizzare al meglio i mezzi a disposizione. Un obiettivo per cui la Commissione di cui sono Presidente si impegna a lavorare.
Realacci spinge inoltre per la piena operatività del Censimento nazionale delle aree percorse dal fuoco, monitorando l’applicazione del sistema catasto incendi da parte delle autorità locali, dando poi la competenza per tale contro al Corpo Forestale come proposto a fine 2012. Si tratta di questioni di organizzazione e prevenzione della massima importanza, che tuttavia risultano a tutti gli effetti non portate avanti come dovuto, in parte anche per via degli scarsi investimenti, non solo in termini di mezzi di contrasto al fuoco ma anche e più specificamente di controlli e miglioramenti del sistema prevenzione. Tutto decisamente condivisibile, dicevamo, ma anche quest’anno ci troviamo a condividere buoni proposito che, fino a oggi, non hanno ancora trovato un riflesso pratico e concreto convincente.
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