04/08/13

Città: se cambia il clima serve un nuovo green design


Il progetto Seoul Common 2026, esempio di green designModificare il modo di progettare e di vivere le città grazie allo studio del «comportamento» delle specie vegetali

Città in cui si stagliano edifici dal design green, prestanti dal punto di vista termo-energetico e quindi a basso impatto. Il tutto grazie al «potere» delle piante. Lo studio A Green Culture: Active Green Design and Urban Culture, facente parte del programma europeo Life Plus, che si sta realizzando contemporaneamente a Perugia, Trento e Crotone grazie al contributo di Regione Umbria, Arssa Calabria e Fondazione Edmund Mach, ha proprio questo obiettivo: modificare il modo di progettare e di vivere le città grazie allo studio del «comportamento» delle specie vegetali.


L'Impiego
Facenti parte di installazioni presenti sulle strutture abitative, le piante potranno infatti fornire indizi utili nell'analisi dei cambiamenti climatici. Ma anche sul loro impiego al fine di migliorare le prestazioni energetiche delle costruzioni. Scegliere le essenze da utilizzare in base al clima e alla stagionalità può appunto essere utile per ridurre l'impatto delle strutture in generale, grazie alla capacità dei vegetali di catturare l'anidride carbonica o, per esempio, di schermare le radiazioni solari all'interno delle abitazioni.
Il Progetto
Articolato su base quadriennale, il progetto coordinato da Franco Cotana del Ciriaf (Centro interuniversitario di ricerca sull'inquinamento da agenti fisici) dell'Università di Perugia, prevede una fase di studio di un anno e mezzo focalizzata soprattutto sulle specie arboree da utilizzare nei diversi contesti territoriali. Le regioni dove si svolgerà lo studio - Umbria, Calabria e Trentino - rappresentano infatti la diversità climatica nazionale per mettere in luce le effettive «prestazioni» ambientali delle piante. Al termine di questo periodo partirà invece la sperimentazione vera e propria. A Perugia su edifici di proprietà pubblica, in particolare quelli dell'Ater (Azienda territoriale per l'edilizia residenziale) sorgeranno veri e propri «giardini fenologici», in genere appezzamenti di terreno in cui le piante vengono osservate periodicamente con lo scopo di studiare gli effetti del clima sul loro sviluppo.

Edilizia e Clima che cambia
Si tratterà in sostanza di una sorta di telaio con un giardino e strumenti di misurazione, articolato e orientato secondo i punti cardinali in modo da studiare i sistemi arborei al variare dell'esposizione, ed equipaggiato con sensori termo-energetici ambientali e meteorologici. «Proprio in questi giorni», spiega il professor Cotana, «abbiamo assistito a fenomeni meteorologici particolari, che certo dipendono dalle modificazioni del clima, come le bombe d'acqua. Questo progetto di filiera, dove si studieranno i cambiamenti climatici a partire da aspetti agronomici, ingegneristici e culturali», continua, «permetterà di fornire linee guida per la progettazione e la costruzione di edifici capaci di resistere a questi mutamenti del clima».
  

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