Dal report di EcoWay la Puglia, nel 2012 ha ridotto le emissioni totali di CO2 ma sforati del 2,4% i limiti imposti dalla Unione Europea. Si conferma la regione italiana con le maggiori emissioni raggiungendo quota 21,3% rispetto al totale nazionale.
Il report di EcoWay primo operatore italiano attivo nella gestione e nel trading della commodity CO2, sui dati 2012 delle emissioni di gas serra delle aziende italiane sottoposte al meccanismo europeo dei certificati di emissione ( ETS - Emission Trading System) ha riscontrato che la Puglia si conferma la regione d'Italia che nel 2012 ha registrato ilnumero più alto di emissioni verificate di gas ad effetto serra , portando il proprio pesopercentuale sul totale delle emissioni del Paese, dal 18,9% nel 2005 al 21,3% nel 2012 e raggiungendo quota 38.194migliaia di tonnellate di CO2 emesse. Se pur in diminuzione rispetto alle emissioni dell'anno precedente (-4,4% da 39.958nel 2011 a 38.194migliaia di tonnellate di CO2 nel 2012),gli impianti industriali della regione Puglia, escludendo i "nuovi entranti" , hanno superato del 2,4% i limiti di CO2 imposti dall'Unione Europea, in controtendenza rispetto al dato nazionale che registra invece una flessione del 15%.
«La riduzione delle emissioni degli impianti localizzati nella regione, in linea con la dinamica in atto a livello nazionale nel 2012, non è, come può sembrare, una buona notizia. Nasce da una significativa diminuzione della produzione industriale - ha dichiarato Guido Busato , Presidente di EcoWay che prosegue - L'effetto generato è che le aziende, registrando un abbattimento significativo delle emissioni di gas serra rispetto ai limiti imposti dalla UE, non sono stimolate ad investire in progetti di miglioramento tecnologico che, nel medio-lungo termine, hanno l'obiettivo di rendere più efficienti i propri processi produttivi così come invece previsto dal sistema europeo delle emissioni ETS».
I settori industriali coinvolti In Puglia, nel 2012, il settore industriale della combustione (aziende con impianti di calore > 20 MW, quali ad esempio impianti termoelettrici) rappresenta il 67,1% delle emissioni totali e l'unico che contribuisce al superamento dei limiti di CO2 (+ 26% rispetto alle emissioni previste) e in valore assoluto è il comparto che emette il numero pi ù alto di emissioni, seguito da " metallurgia" e "cementifici ". Tutti gli altri settori industriali, a causa della crisi economica, producono emissioni inferiori al numero dei permessi. In particolare, si rileva che il comparto "raffinazione" ha registrato un decremento di emissioni pari al 35,9%.
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