26/07/13

Geotermia, tariffe benefici e… polemiche

Vivace terzo incontro sul progetto del Polo delle Energie Rinnnovabili alla Sala della Musica

Sconti sulle tariffe, vantaggi ambientali, collegamento facoltativo e non obbligatorio, nessun costo di distacco, manutenzione ordinaria e straordinaria a carico di Hera. E’in sintesi il quadro dei benefici che apporterebbe il progetto Per (Polo Energie Rinnovabili) descritto dall’ingegner Fausto Ferraresi, direttore del settore teleriscaldamento di Hera, nel corso del terzo incontro, tenutosi ieri sera alla Sala della Musica e trasmesso in diretta streaming su Estense.com .

Incontro, il terzo sulla geotermia a Malborghetto moderato dal direttore della nostra testata, Marco Zavagli, al quale ha partecipato anche il sindaco Tagliani e l’ingegner Paola Mari di Hera, quest’ultima per la parte riguardante le carattersitiche del progetto. Serata caratterizzata per tre quarti da numerose informazioni e dati sul Polo delle Energie Rinnovabili, mentre nel finale non sono mancati momenti di scambio polemico sull'utilità dell’impianto per la città e sui presunti secondi fini di Hera tra Ferraresi e Francesca Cigala Fulgosi del comitato Ferrara Città Sostenibile.
Incalzato dalla prima domanda di Zavagli, Tagliani ha ripetuto in apertura che sull’ampliamento della geotermia sarà la città a decidere. “Non credo che la città su qualsiasi tema voglia fare un referendum ha detto ma in un momento come questo è bene che Ferrara mostri maturità e decida”. Quindi la parola a Fausto Ferraresi, prodigo di suggerimenti tecnici per massimizzare l’efficenza (e minimizzare la bolletta) degli impianti domestici del teleriscaldamento, e di informazioni sulle tariffe che verrebbero applicate. Tariffe di due tipologie, monomia (per potenze inferiori ai 30 kW) e binomia (per potenze superiori, quindi per condomini e grandi edifici). I costi, che sono di allacciamento e di esercizio, riguardano nel primo caso l’installazione degli scambiatori, mentre nel secondo va calcolata la quantità di calore utilizzato per il prezzo unitario per la tariffa monomia, con l’aggiunta della variabile della potenza impegnata per la tariffa binomia.

Una ricerca della Price (ente certificatore del quale erano presenti tecnici in sala) sui vantaggi del teleriscaldamento, come riferito da Ferraresi, ha messo in luce il risparmio per l’utente allacciato al teleriscaldamento rispetto a chi utilizza una caldaia a gas, grazie anche al beneficio fiscale collegato alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Risparmio che arriverebbe al 24,5% per chi utilizza il teleriscaldamento, tenuto conto anche degli oneri indiretti per manutenzione caldai, controllo fumi, etc. I vantaggi ambientali, tenuto conto che oggi l’energia termica prodotta dal teleriscaldamento è per l’83% prodotta da fonti rinnovabili e di recupero (42% geotermia e 41% termovalorizzatore), sono quellil dell’eliminazione di caldaie domestiche e punti di emissioni inquinanti nelll’aria, il fatto che non vi siano canne fumarie , oltre al fatto che la manutenzione ordinaria e straordinaria non richiede particolari controlli, “ma soprattutto è a carico di Hera”

Ferraresi ha anche chiarito, a specifica domanda, che il collegamento alla rete del teleriscaldamento è facoltativo e non obbligatorio, che non vi sono costi per il successivo distacco nel caso l’utente cambi idea, ma anche che per poter usufruire del beneficio fiscale occorre che la percentuale di energia da fonti rinnovabili sia superiore al 50%. Attraverso il nuovo polo delle energie rinnovabili, come ha poi precisato Paola Mari, il 91% dell’energia termica della città di Ferrara sarà così prodotta da fonti di energia rinnovabili e di recupero (geotrermia, solare termico e termovalorizzatore), con la fonte geotermica che coprirà oltre il 56% del calore prodotto, con un investimento di 50 milioni a totale carico di Hera, non essendo previsti al momento contributi. Il Per, inoltre, “sarà totalmente autonomo rispetto al termovalorizzatore” e “potr à erogare acqua calda alla temperatura necessaria al tewleriscaldamento senza bisogno di altre fonti energetiche. Solo in casi eccezionali, quantificabili in circa 8 giorni all’anno, potrà essere necessario il ricorso a centrali termiche a metano”.

E’ anche su questo punto che Cigala Fulgosi ha messo in dubbio, in uno dei suoi interventi, la buona fede di Hera sull’effettivo utilizzo delle centrali a metano. “L’integrazione sarà quella, c’è il nostro impegno”, ha risposto stizzito Ferraresi, precisando che gli 8 giorni riguardano l’integrazione in periodi di temperature esterne particolarmente rigide, escludendo quindi le emergenze come il guasto a una pompa. Sempre su questo punto Tagliani ha ipotizzato la possibilit à di penali nello sforamento oltre gli otto giorni e che l’accensione delle centrali a metano in emergenza possa avvenire previa comunicazione e controllo dell’Arpa. Condizione accettabile per Ferraresi “purché arrivino entro mezzora”.

Qualche dubbio sulle tariffe in libero mercato del teleriscaldamento, che seguono (mantenendosi a un livello inferiore proprio per risultare appetibili) quelle del gas metano, in quanto non sottoposte al momento a regolamentazione.

Quindi il nodo della localizzazione del Per: perché Malborghetto sì, e Pontegradella no? Ha risposto Tagliani, ritenendo che sulla base di valutazioni tecniche la soluzione meno impattante è apparsa quella di Malborghetto, un’area che il Comune mette a disposizione di Hera in cambio della demolizione del vecchio inceneritore, senza contare la maggiore distanza dalle abitazione e il minore impatto sulla viabilità della zona. L’eventuale bonifica di terreni inquinati spetterebbe comunque al Comune, proprietario dell’area.

Si è affrontata inoltre l’obiezione di chi pensa si tratti di “falsa geotermia”  e che le falde acquifere più adatte si trovino a Casagli a e a Gualdo. “Non mi risulta che in ogni parte del globo ci sia un gradiente di 30 gradi per ogni chilometro ha replilcato Ferraresi  e comunque il Per non poteva andare bene in ogni posto, per un semplice motivo di sostenibilità economica”. Fugati anche i dubbi sulle conseguenze sismiche dei sondaggi, dopo quando avvenuto in Svizzera con le perforazioni per la centrale geotermica di San Gallo. Enrico Priolo dell’Ogs di Trieste ha precisato infatti che in quel caso si trattava di un impianto di stimolazione geoternica, che inietta vapore acqueo a profondità superiori, 4-5 chilometri, quindi un  impianto completamente diverso.

Contrarietà su tutti i fronti è stata manifestata da Francesca Cigala Fulgosi, come accennato, rispetto all’utilità pubblica del Per, “per la logica vecchia superata da nuove tecnologie per lo sfruttamento delle energie rinnovabili e nuove forme di geotermia a bassa entalpia”, convinta anche che il Per leghi la città all’inceneritore rallentando così e rendendo più difficile il suo smantellamento. Ha contestato anche i dati sulla qualità dell’aria e sui vantaggi ambientali forniti da Hera, cioé la riduzione del 13% di emissioni, ritenendo che le proiezioni siano state calcolate su dati nazionali che non tengono conto della realtà locale, quindi fuorvianti, soprattutto sull’impatto delle caldaie a gas. “Il riscaldamento urbano ovunque impatta per il 30-35% – ha risposto Ferraresi – e fatico a credere che da noi sia diverso. Noi sostituiremo 15 mila caldaie con 72mila tonnellate di Co2 risparmiate all’ambiente. non credo che siano dati trascurabili”.

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