Esiste più di una buona ragione per guardare ai parchi eolici galleggianti ancorati nei mari profondi con speranza.
Innanzitutto, secondo il rapporto Deep Water della European Wind Energy Association (EWEA) ci sono dati incoraggianti in materia di occupazione su tali strutture. Secondo infatti quanto riportato dall’EWEA sono 318.000 le persone che potrebbero trovare lavoro su simili strutture (attualmente sono 58.000). C’è poi la capacità di elettricità prodotta che si aggirerebbe intorno ai 145 milioni di famiglie. Il settore eolico offshore in Europa è attualmente in fase di sperimentazione, con una capacità installata di 5GW ma il settore sta crescendo rapidamente e si stima che potrebbe arrivare a produrre fino a 40 GW di energia entro il 2020, soddisfacendo in questo modo circa il 4% della domanda di energia elettrica in Europa. Quattro strutture sperimentali galleggianti sono in una fase di test in Europa e altre tre sono in fase di sperimentazione in tutto il mondo. Il rapporto inoltre sostiene che i nuovi progetti di turbine galleggianti hanno costi competitivi e potrebbeero essere messi in esercizio entro il 2017 iniziando la produzione di energia elettrica che a regime potrebbe soddisfare i consumi dell’UE quattro volte.
Jacopo Moccia, capo di analisi politica della EWEA, sostiene che sia “di vitale importanza che venga definito un chiaro quadro normativo che gestisca la politica energetica dopo il 2020 e che fissi dei vincoli obbligatori per lo sviluppo di fonti energetiche alternative entro il 2030, solo così il settore dell’eolico offshore in acque profonde, prosegue Moccia, potrà crescere e garantire benefici a tutta l’Unione“. Affinché il settore cresca in tempi brevi, servono nuove procedure di autorizzazione semplificate che facilitino la diffusione di nuovi modelli di turbine in grado di operare in profondità marine superiori a 50 metri. Nel 2012, la profondità media dell’acqua di turbine eoliche offshore era di 22 metri. La maggior diffusione di turbine off-shore è nel Mare del Nord e nel Mar baltico e la Gran Bretagna è considerata uno dei migliori siti al mondo per turbine off-shore. Recentemente nel Tamigi è stato inaugurato il più grande parco eolico offshore del pianeta.
Valentina Marchioni
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