02/07/13

Acqua. Anbi: ancora deficit risorse, Italia sempre a rischio nuovi dati confermano le preoccupazioni

"Se quest'anno, di fronte al caldo che finalmente pare arrivare, l'Italia non dovra' fare i conti con la
siccita', il merito và scritto solo alle cospicue precipitazioni dei mesi scorsi, abbondantemente sopra le medie del periodo". Cosi' l'Anbi- Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni nel rendere noti i dati sui volumi d'acqua presenti nei maggiori invasi di competenza dei Consorzi, cui si accompagnano i confortanti livelli idrometrici, registrati nei grandi laghi settentrionali.
"Nonostante le nostre ripetute e preoccupate richieste, la dotazione infrastrutturale di invasi in Italia non e' sostanzialmente cambiata commenta Massimo Gargano, presidente dell'Anbi e cosi' si riesce ad utilizzare solo il 15% delle acque piovane, che bagnano l nostro territorio". Una ricerca (fonte: Kinsey & Company) ha valutato in "140 litri la riserva idrica di ciascun italiano che, mediamente, gia' ne consuma circa 180 litri al giorno segnala l'Anbi  ma cio', che sconcerta maggiormente e' il paragone con altri Paesi: la riserva idrica pro capite in Australia e' valutata in 3.300 litri e negli Stati
Uniti in 2.200 litri; in Spagna, Paese del Mediterraneo climaticamente simile all'Italia, tale riserva e' quantificata in 1.100 litri a testa". Tali dati "confermano non solo il deficit idrico, che è testimoniato dal generalizzato abbassamento delle falde registrato nel Paese, ma sottolinea Gargano la persistente
fragilita' del nostro ecosistema, cui solo un Piano nazionale degli invasi puo' dare risposta, evitando il ripetersi di crisi idriche con gravi ripercussioni sull'economia agricola, ma non solo e complessivamente sull'ambiente".  Ogni italiano consuma circa 180 litri al giorno ma ha una riserva idrica di 140 litri, contro i 2.200 litri di uno statunitense, i 3.300 litri di un australiano e i 1.100 litri di uno spagnolo. Sono i dati di una ricerca condotta da  Kinsey & Company e diffusi dall'Anbi (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni), secondo cui i numeri confermano non solo il deficit idrico, testimoniato dal generalizzato abbassamento delle falde, ma la persistente fragilita' del nostro ecosistema. 
Cosi' il serbatorio di Occhito, in Puglia, ha 145,8 milioni di mc contro una capacita' di 247,5; quello di Sinni in Basilicata 360 contro 530; quello di Ingagna in Piemonte 6,5 contro 8. "Nonostante le nostre ripetute e preoccupate richieste, la dotazione infrastrutturale di invasi in Italia non e' sostanzialmente cambiata commenta Massimo Gargano, Presidente Anbi e cosi' si riesce ad utilizzare solo il 15% delle acque piovane, che bagnano il nostro territorio". L'opinione di Gargano e' che solo un Piano Nazionale degli Invasi puo' evitare "il ripetersi di crisi idriche con gravi ripercussioni sull'economia agricola e sull'ambiente"; invasi collinari e di pianura possono infatti "immagazzinare le acque piovane per utilizzarle nei momenti di necessita', riducendo al contempo il rischio di alluvioni".

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