
L`operazione denominata "Calipso" è il risultato di indagini protratte nel tempo e condotte dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Cosenza, che avrebbe accertato negli impianti, alcuni dei quali fatiscenti, una sistematica attività di raccolta e smaltimento non autorizzato dei rifiuti costituiti dalle acque reflue urbane e dai fanghi derivanti dal trattamento di tali acque attraverso gli impianti stessi. L`attività sarebbe avvenuta in totale assenza di depurazione dei reflui urbani e la situazione sarebbe
risultata ancora più grave dopo gli esiti delle analisi dell`Arpacal effettuate nei vari impianti, che hanno evidenziato il netto superamento dei limiti tabellari previsti dal decreto legislativo n. 152 del 2006, recante norme in materia ambientale.
I risultati delle analisi dell`Arpacal hanno registrato un`alta concentrazione, sia nelle acque interne che nei terreni, di carbonio organico disciolto (DOC), di richiesta biochimica di ossigeno (BOD5) e di Escherichia coli.
Sono ventitré gli indagati, tra cui amministratori e i tecnici comunali, che dovranno rispondere dei presunti reati di disastro ambientale e di danneggiamento di acque pubbliche.
(TMNews)