La febbre per il shale gas da fracking ha fatto crescere la
produzione in modo troppo rapido, al punto che per gestire i flussi
senza pericolo viene sprecato fino al 30% del gas estratto. L'emissione
di metano o di CO2 sta aggravando l'effetto serra e potrebbe in un
prossimo futuro annullare i benefici del gas rispetto al carbone
Potrebbero
chiamarla Flare city; da quando nel 2005 in North Dakota è scoppiata la
corsa allo shale gas da fracking, le perdite intenzionali di metano in
atmosfera sono salite dal 5 al 30% del metano estratto come si vede dal
grafico in fondo al post (1). Le luci notturne del flaring rivaleggiano
infatti con quelle di Chiacago e Minneapolis.
Poichè la crescita
della produzione è stata tumultuosa, in perfetto stile old West, le
infrastrutture non sono adeguate a gestire il flusso di gas e, per
evitare problemi di sovrapressione negli impianti, il gas viene
rilasciato nell’ambiente così com’è (vented) o viene fatto bruciare
(flared). Con una certa dose di faccia tosta, i signori dei tubi affermano che quest’ultima pratica è più environmentally friendly. (2)
La maggior parte del gas dovrebbe essere bruciato, tuttavia secondo Breaking Energy, il North Dakota pratica il venting su una considerevole
porzione del gas estratto. Su Ecoblog ne avevamo già parlato.Ci sono poi le perdite non intenzionali, dovute cioè a guasti o a scarsa manutenzione. E’ difficile avere statistiche precise intorno a queste perdite, ma il Center for Climate Change and Energy Solutions ritiene che il sistema del gas naturale (produzione e distribuzione) sia responsabile del 24% delle emissioni di Metano USA. Poichè gli USA pesano per il 29% sulle emissioni globali, significa che il 7% delle emissioni planetarie (155 Mt Co2 eq) è dovuto a perdite di gas americano!
L’EPA sostiene che le perdite rappresentano l’1,5% del gas circolante, ma studi indipendenti mostrano che le perdite potrebbero arrivare anche all’8%.
L’aumento della produzione di gas ha permesso agli USA di ridurre del 12% i cosumi di carbone tra il 2007 e il 2011 con conseguenti riduzione delle emissioni. Questo effetto positivo potrebbe però essere vanificato se la crescita tumultuosa e non regolamentata dello shale gas dovesse moltiplicare le perdite e le emisisoni di metano.
(1) Ho ricontrollato più volte i dati dell’EIA perché non credevo ai miei occhi: il 30% di perdite è una quantità mostruosa, visto che la media USA è intorno allo 0,70%. Tenendo conto che i pozzi di shale gas si esauriscono rapidamente, è comunque una follia sprecare tutto questo gas.
(2) Poichè il metano ha un Global Warming Potential 24 volte superiore al biossido di carbonio, è evidente che il meno peggio è emettere CO2 piuttosto che CH4, ma è demenziale parlare di environmental friendliness per emissioni dovute all’ingordigia che potrebbero essere evitate.
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