Gli esperti chiariscono i dubbi. Ma il comitato di Malborghetto rimane fuori
Se l’intenzione dell’incontro sul nuovo progetto di impianto geotermico tenutosi al cinema Boldini era quella di provare a fare un passo avanti verso il dialogo rispetto alla volta precedente fra amministrazione, abitanti di Malborghetto e cittadinanza in generale, allora qualcosa ancora non funziona a dovere.
Davanti a uno scarno pubblico, il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, il professore Unife Francesco Dondi, Tommaso Franci dell’associazione “Amici della Terra” e gli altri esperti presenti in sala non hanno fatto altro che ribadire posizioni e analisi più volte sentite anche in altre occasioni, ma senza che ad ascoltare ci fossero i principali interlocutori in questo momento, i cittadini del comitato di Malborghetto che, ancora una volta, hanno deciso di rimanere fuori.
L’assessore Rossella Zadro ha per la verità provato a convincerli avvicinandosi e parlando per qualche minuto con loro ma la risposta è stata un secco no: “voi volete che veniamo dentro per fare un po’ di vetrina e tanto poi farete lo stesso quello che avete deciso di fare”, accusa Marco Piva, presidente del comitato, “anche se sappiamo che perderemo noi vogliamo manifestare il nostro dissenso”. “Chi non c’è ha sempre ha torto ” ha chiosato Zadro prima di imboccare l’entrata del Boldini.
Ma, se da un lato si chiede che venga data risposta a tante domande e dall’altro sembra esserci una volontà collaborativa, è la formula scelta dall’amministrazione comunale per la discussione a non apparire efficace e gradita: parola a Tagliani poi agli esperti per le loro considerazioni e un giornalista moderatore che non può porre domande, se non quelle dei cittadini raccolte per via telematica nei giorni scorsi a cui poi gli esperti a turno rispondono secondo le proprie competenze.
Ecco allora che si parla di qualità dell’aria in città, della necessità di dover fare qualcosa per renderla più pulita, di sicurezza dell’impianto geotermico sia dal punto di vista delle immissioni -“non ci saranno immissioni di gas nell’aria” precisa Fausto Ferraresi di Hera – che da quello sismico dove, sia le trivellazioni necessarie (pochi centimetri di diametro per una profondità massima di tremila metri) che l’esistenza stessa dell’impianto non sembrano creare particolari punti di allarme: “l’equilibrio creato dal circuito chiuso del sistema e le pressioni trascurabili (meno di 20bar) generano tranquillità”, sostiene il geologo dell’Istituto nazionale di oceanografia Enrico Priolo.
Anche le falde acquifere non dovrebbero essere intaccate dalla geotermia come spiega Luca Martelli del servizio geologico della Regione: “bisogna stare molto attenti a che il circuito rimanga assolutamente chiuso con le opportune cementazioni, questo assicurerebbe il non inquinamento delle falde
Quel che sembra mancare è però un vero confronto che coinvolga i portatori d’interesse, mettendo in campo dubbi, analisi e dati analizzabili prima di organizzare incontri simili, dove le risposte degli esperti, per quanto chiare e puntuali, possono essere solo ascoltate senza che però si verifichi un confronto effettivo e, dunque, quella diversa partecipazione alle decisioni che i cittadini sembrano anche oggi reclamare.
Appuntamento all’ 11 giugno prossimo, alle 17,30 in Sala Estense, dove si parlerà dell’eventuale problema tariffe.
ESTENSE di Daniele Oppo
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