A tre giorni dal primo anniversario del terremoto che ha sconvolto la provincia modenese e i territori
limitrofi,
in Senato arriva il 'Pacchetto Emilia': 16 emendamenti depositati oggi a
palazzo Madama, che portano all'attenzione del Governo le richieste
piu' pressanti arrivate dal territorio ad un anno di distanza dalla
tragedia. Primo firmatario di 'Pacchetto Emilia' e' il senatore modenese
del Pd, Stefano Vaccari, ma l'impegno e' stato bipartisan: con lui
hanno firmato anche tutti i senatori Pd dell'Emilia Romagna, i due
capigruppo Pd delle Commissioni Lavoro e Ambiente, il senatore Pdl Carlo
Giovanardi e la senatrice De Petris di Sel, mentre altri potrebbero
sottoscrivere il pacchetto martedi' in Commissione. Al centro degli
emendamenti tutti i problemi di chi il terremoto lo ha vissuto sulla
propria pelle: dalla deroga al Patto di stabilita' interno e la
riscrittura delle norme per il prestito bancario per i tributi fiscali
alla richiesta di contributo per le famiglie che devono pagare maggiori
interessi sui mutui o quello per coloro che hanno perduto gli arredi nel
sisma, o ancora la possibilita' di ricostruire stalle piu' ampie
rispetto alle originali in modo da rispettare la nuova normativa sulle
dimensioni minime degli spazi per singolo animale.Per la deroga al Patto
di stabilita' l'importo proposto e' di 60 milioni di euro: con la
proposta di inserimento anche delle Province e non solo dei Comuni nella
norma viene incrementata la quota a disposizione dell'Emilia-Romagna.
Uno specifico emendamento riguarda poi l'incremento delle risorse per l'assunzione di personale da parte dei Comuni e il riconoscimento del lavoro straordinario prestato dai dipendenti di Regioni ed Enti locali.
Per l'anticipo da parte delle banche dei fondi per gli adempimenti fiscali e contributivi (il beneficiario, com'e' noto, deve restituire la quota capitale, ma gli interessi sono a carico dello Stato) invece, si propone che la scadenza slitti alla fine dell'anno e che fra i beneficiari vengano inserite anche le imprese che hanno avuto danni di fatturato. Tra gli altri temi presi in considerazione anche la ritaratura delle mappe di scuotimento che avevano introdotto discriminazioni tra imprenditori operanti in zone limitrofe prevedendo normative e trattamenti diversi per capannoni situati a poche centinaia di metri di distanza gli uni dagli altri.
(DIRE) Modena, 17 mag.
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