Anche le imprese e le amministrazioni hanno il loro ruolo negli sprechi alimentari . Ce lo avevano già detto i nostri "opinioni leader" in un articolo della sezione Opinioni su questo tema e ora la conferma arriva dalla tavola rotonda "Strategie per le amministrazioni e le imprese per prevenire e ridurre gli sprechi" , tenutasi ieri al Teatro Verdi di Padova nel primo giorno della Green Week delle Venezie , la manifestazione dedicata ai temi dello sviluppo sostenibile e alla green economy.
Dopo gli interventi, fra gli altri, di Furio Camillo, responsabile progetto Waste Watcher, Last Minute Market, Gabriella Chiellino, amministratore delegato e Ambiente, coordinatore scientifico Città Sostenibile, e Myriam Finocchiaro, responsabile Comunicazione e Corporate Affairs e tanti altri rappresentanti di amministrazioni pubbliche, aziende, associazioni e consorzi impegnati in specifici progetti anti spreco , a parlare di responsabilità sociale delle imprese nella lotta agli sprechi alimentari è stata Enrica Monticelli, open innovation and external funding manager di Whirpool, soffermandosi, in particolare, sulle tecnologie innovative per conservare più a lungo i cibi e allungarne la vita.
"L'innovazione degli elettrodomestici, oggi, non può più ignorare la grande sfida posta dal food waste, che è per quasi la metà domestico – ha spiegato la Manager -. Anche le imprese hanno il loro ruolo, quindi la propria fetta di responsabilità sociale nella lotta agli sprechi alimentari: l'innovazione tecnologica deve essere pertanto al servizio di una battaglia di sostenibilità ambientale sempre più importante, come è quella per la gestione ottimale del cibo, che si combatte ogni giorno nelle nostre case". Insomma, l'innovazione, oggi, non può più ignorare la grande sfida posta dal food waste, che per il 42% è domestico e per cui un'istituzione come il Parlamento europeo ha votato nel gennaio 2012 una risoluzione per dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2025.
In questo senso Whirlpool, come azienda leader nel settore elettrodomestici, gioca un ruolo nella filiera del cibo. Per questo è importante che sia diventata partner di "Un anno contro lo spreco", la campagna europea lanciata da Last Minute Market e ideata da Andrea Segrè, che ha promosso, in collaborazione con il Comune di Padova ed il Comune di Trieste, il Forum dei mille sindaci a spreco zero sempre ieri 20 Maggio.
Le iniziative della campagna europea ruoteranno per questa edizione 2013 intorno alla Carta Spreco Zero, firmata da pubbliche amministrazioni attualmente impegnate nella riduzione degli sprechi alimentari ed energetici. Firmando la Carta, Regioni, Province e Comuni, coerentemente con la Risoluzione europea, s'impegnano a indirizzare nei territori, nelle comunità economiche e civili di loro competenza le seguenti azioni finalizzate alla riduzione dello spreco alimentare. Tra gli altri punti, devono:
1) condividere e promuovere con i propri mezzi di comunicazione la campagna Un anno contro lo spreco per sensibilizzare l'opinione pubblica sul valore positivo del cibo e dell'alimentazione e sulle conseguenze dello spreco alimentare dal punto di vista economico, ambientale e sociale al fine di favorire una cultura economica e civile improntata ai principi della sostenibilità e della solidarietà;
2) rendere operative da subito alcune delle indicazioni contenute nella Risoluzione europea contro lo spreco alimentare per contribuire concretamente all'obiettivo di dimezzare entro il 2025 gli sprechi alimentari,
3) sostenere tutte le iniziative–organizzazioni pubbliche e private –che recuperano, a livello locale, i prodotti rimasti invenduti e scartati lungo l'intera filiera agroalimentare per ridistribuirli gratuitamente alle categorie di cittadini al di sotto del reddito minimo. Fra gli altri esempi, Last Minute Market permette non solo di donare cibo agli indigenti ma anche di ridurre a monte i rifiuti alimentari;
4) modificare le regole che disciplinano gli appalti pubblici per i servizi di ristorazione e di ospitalità alberghiera in modo da privilegiare in sede di aggiudicazione, a parità di altre condizioni, le imprese che garantiscano la ridistribuzione gratuita a favore dei cittadini meno abbienti e che promuovono azioni concrete per la riduzione a monte degli sprechi accordando la preferenza ad alimenti prodotti il più vicino possibile al luogo di consumo;
5) istituire programmi e corsi di educazione alimentare, di economia ed ecologia domestica per rendere il consumatore consapevole degli sprechi di cibo, acqua ed energia e dei loro impatti ambientali, economici, sociali e insegnare come rendere sostenibile l' acquisto, la conservazione, la preparazione e lo smaltimento finale degli alimenti.
Scritto da Roberta Ragni
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