Non spettera' a lui firmare un'eventuale proroga di Malagrotta ne'
qualunque altro atto relativo alle discariche di Roma. Goffredo Sottile
ha esposto chiaramente come stanno le cose in un'intervista all'agenzia
Dire ad un anno dall'inizio del suo incarico di commissario
all'emergenza rifiuti della Capitale.
"Al momento non ho competenza
sul tema delle discariche. In base ai poteri che ho, con i due decreti
del ministro Corrado Clini, non ho competenza in materia di discariche-
ha spiegato- So bene che questo problema si porra' ed e' inutile che ci
nascondiamo dietro il dito delle competenze. Io non posso prorogare la
discarica di Malagrotta, a meno che il ministro Andrea Orlando non
decida di prorogare il mio mandato, che scadee il 7 luglio, conferendomi
quei poteri che avevo quando il mio agire era retto dall'ordinanza di
protezione civile che prevedeva che io dovessi individuare una
discarica".
Quindi al momento le norme prevedono che sia tornato al presidente della Regione il compito di prorogare eventualmente la discarica di Malagrotta e di autorizzare l'esercizio di una nuova discarica? "Si', a meno che il sindaco non adotti un'ordinanza contingibile e urgente, che puo' prevedere tutto, come ha fatto recentemente, riguardo all'utilizzo della terza linea del tmb di Malagrotta. La competenza, comunque, al momento e' della Regione, che e' molto attenta su questo problema".
Eppure, tornando al tema dell'individuazione delle discariche, c'e' un comma del primo decreto ministeriale Clini che recita cosi': 'Se necessario, il commissario individua aree idonee alla localizzazione e autorizzazione di impianti di trattamento e discariche': "E' una norma per cui dovevo individuare l'area dove poteva poi essere autorizzata una discarica- ha chiosato Sottile- Insomma avevo quella competenza che normalmente e' della Provincia".
(DIRE)
1 commento:
Credo che alla fine Monti dell'Ortaccio sia veramente il sito più idoneo ad ospitare un invaso di soli rifiuti trattati. Con la prospettiva che fra 5-8 anni le discariche (anche piccole) non servano più.
Monti dell'Ortaccio, tra l'altro, è la scelta che accontenterebbe la maggioranza dei romani.
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