E' in gran parte dedicato al traffico di rifiuti tossici nel Veneto e, in particolare, alla situazione esistente a Porto Marghera il primo "Quaderno" dell'Osservatorio Ecomafie Ambiente e Legalità, sostenuto dal Comune di Venezia e da Legambiente del Veneto. "Focus rifiuti", questo il titolo del dossier, Ã ¨ stato presentato questa mattina, al Municipio di Mestre, con una conferenza stampa a cui hanno preso parte l'assessore comunale all'Ambiente, Gianfranco Bettin, il coordinatore dell'Osservatorio, Gianni Belloni, la ricercatrice Laura Fregolent, il presidente di Legambiente del Veneto, Luigi Lazzaro.
"Quello che viene oggi pubblicato - ha spiegato Bettin - è il frutto di un lavoro che l'Osservatorio, ha compiuto, quotidianamente, per più di un anno. Il traffico illegale di rifiuti vale quasi 150 milioni di euro l'anno e colloca il Veneto al primo posto in Italia. Lo studio ha però accertato che qualcosa sta cambiando. Intanto per quanto riguarda il modo di operare delle organizzazioni criminali che, truccando documentazioni, dati, codici, permessi, e operando all'interno di imprese in parvenza irreprensibili, mirano a far si che un rifiuto, anche se irregolare, risulti sulla carta regolare. E poi per quanto concerne le nuove rotte del traffico: non più quella, tradizionale, da Nord a Sud, ma che è diretta verso regioni settentrionali, come Lombardia, Friuli o Toscana."
Destinazioni che peraltro, come ha sottolineato Belloni, sono solo una "tappa", in attesa di trasportare i rifiuti all'estero, nel nord Europa. Nel rapporto Dia 2011 si legge che la mafia si è infiltrata "oltre che nel Veneto orientale, anche a Venezia, a Porto Marghera, nel traffico di rifiuti." "Ecco perché - ha spiegato Lazzaro - è importante il lavoro quotidiano dell'Osservatorio, che svolge un'attività di controllo e insieme di informazione alle istituzioni e ai cittadini."
"A Porto Marghera - ha sottolineato Bettin - è senza dubbio iniziata una nuova stagione: oggi c'è un sistema di controlli molto efficace, che fa si che vengano smaltiti legalmente solo i rifiuti pericolosi effettivamente prodotti nel nostro territorio. Un sistema che però rischia di saltare dopo che la Giunta regionale ha dato il via libera all'operazione proposta da Alles SpA, autorizzando, non solo essa ma, grazie anche ad una variante urbanistica, qualsiasi impresa che volesse farlo, a stoccare rifiuti tossico-nocivi provenienti da qualsiasi parte del mondo. Il rischio di aprirsi ad avventurieri e a criminali viene di fatto così moltiplicato: spero perciò vivamente che il governo veneto ritiri questa delibera."
Il quaderno "Focus rifiuti" (a cui ne seguiranno presto altri due, curati dal Comitato scientifico dell'Osservatorio, coordinato da Laura Fregolent) è visibile on-line, sul sito dell'Osservatorio o in quello del Comune.
Link
http://www.osservatorioambientelegalitave nezia.it/wp-content/uploads/ 2013/04/Quaderno_1_Focus_ rifiuti3.pdf
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