Il Parlamento europeo ha approvato con 465 voti a favore, 177 contrari e
46 astensioni una risoluzione non legislativa che sottolinea «Il
bisogno di un sistema migliore di promozione delle energie rinnovabili a
livello dell'Ue, la prospettiva dell'adozione di un obiettivo
obbligatorio per il 2030 ed incentivi per gli investimenti».
Secondo
il democristiano tedesco Herbert Reul, «Questa risoluzione è un punto
di partenza verso altri dibattiti. Il sostegno alle energie rinnovabili
deve essere visto in una prospettiva europea. Dobbiamo discutere del
volto che prenderà la nostra politica energetica dopo il 2020. Obiettivi
e traguardi dovranno essere definiti per il periodo al 2050»,
Gli
eurodeputati suggeriscono che l'Ue possa puntare ad una quota di
rinnovabili nel mix energetico poltre il 30% indicato dalla Commissione
europea. Un emendamento che chiede alla Commissione Ue di proporre un
obiettivo obbligatorio per il 2030 è stato adottato a stretta
maggioranza: 339 sì contro 336 no e 19 astensioni. Invece è stato
respinto con 365 no contro 284 sì e 35 astensioni una proposta che
elevava la parte di energie rinnovabili tra il 40 e il 45% entro il
2030.
I deputati europei pensano che «Sia essenziale far progredire il dibattito su un sistema di sostegno durevole europeo per il dopo 2020. Una strategia integrata a lungo termine per promuovere le energie rinnovabili a livello europeo dovrà tener conto dell'importante varietà importante varietà dei meccanismi di promozione che esistono attualmente nei differenti Stati membri, così come delle divergenze regionali e geografiche».
La risoluzione afferma che «Delle disposizioni per un'energia sicura, accessibile e sostenibile sono indispensabili per la competitività dell'industria e dell'economia. Di conseguenza, l'accesso ai capitali per gli investimenti è un elemento chiave nello sviluppo delle energie rinnovabili, in particolare alla luce della crisi finanziaria. Scambiandosi le loro migliori pratiche, gli Stati membri potrebbero permettere un miglior funzionamento del mercato interno dell'energia ed inviare così un segnale positivo agli investitori. A questo fine, un quadro politico stabile e redditizio per il dopo 2020 è un prerequisito indispensabile».
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