I prezzi dell'elettricità e del gas in Europa e in Italia
Nell'Unione europea (UE27) i prezzi delle bollette per l'elettricità consumata dalle famiglie (con consumi tra 2500 e 5000 kWh all’anno) sono cresciuti del 6,6% tra la seconda metà del 2011 e la seconda metà del 2012, dopo un incremento del 6,3% tra la seconda metà del 2010 e lo stesso periodo del 2011.
Nell'Unione europea (UE27) i prezzi delle bollette per l'elettricità consumata dalle famiglie (con consumi tra 2500 e 5000 kWh all’anno) sono cresciuti del 6,6% tra la seconda metà del 2011 e la seconda metà del 2012, dopo un incremento del 6,3% tra la seconda metà del 2010 e lo stesso periodo del 2011.
Le bollette del gas, invece, sono cresciute del 10,3% nell'UE27 tra la seconda metà del 2011 e lo stesso periodo del 2012, dopo l'aumento del 12,6% tra la seconda metà del 2010 e la seconda metà del 2011.Cosa è accaduto in Italia? Tra la seconda metà del 2011 e la seconda metà del 2012 l'aumento sopportato dalle famiglie è stato dell'11,2% per l’elettricità (terzi dopo il +20,6% di Cipro e il +14,5% della Grecia), mentre per il gas è stato del 10,6% (al nono posto in Europa). Questi i dati diffusi ieri da Eurostat.
Se andiamo a vedere la classifica del 'caro bolletta' elettrico medio in valori assoluti, la più leggera la troviamo in Bulgaria (9,6 € per 100 kWh), Romania (10,8) ed Estonia (11,2). Più pesante in Danimarca (29,7 € per 100 kWh), Cipro (29,1), Germania (26,8) e in Italia è di 23 €, quindi pari a 23 centesimi per kWh. Il nostro paese è quarto in quanto a prezzi del kWh. La media per i consumatori domestici dell'UE27 nel secondo semestre 2012 è di 19,7 € (vedi tabella dettagliata e sotto grafico che evidenzia anche la componente Iva e oneri/tasse).
Per quel che riguarda il gas, l'aumento maggiore tra la seconda metà del 2011 e lo stesso periodo del 2012 si è avuto in Lettonia, +21%, seguita dalla Estonia (+19%) e dalla Bulgaria (+18%). Unica diminuzione in Slovenia, -8%.
In valore assoluto, i prezzi più bassi si registrano in Romania (2,7 euro per 100 kWh), Slovacchia (5,1) e Estonia (5,2). I più alti in Svezia (12,7 euro per 100 kWh), Danimarca (10,8) e Grecia (10,2). La media dell'Ue a 27 è di 7,2 euro per 100 kWh.
Nel caso dei prezzi del gas (secondo semestre 2012) per i consumatori domestici la valutazione è stata fatta per utenze che richiedono tra 5600 e 56000 kWh (tabella dettagliata e qui sotto il grafico).
Nelle tabelle di Eurostat un valore è dato anche in PPS (Purchasing Power Standard), che è un artificio che identifica un’unità monetaria che elimina o riduce le differenze di prezzo tra i diversi paesi dell’Unione (in pratica con un PPS si può acquistare lo stesso volume di merci o servizi in tutti i paesi).
Limitatamente ai consumatori industriali di elettricità i dati Eurostat mettono in evidenza che nel secondo semestre 2012 i prezzi più alti sono stati rilevati nell’ordine a Cipro, Italia e Malta. Il prezzo medio nell’UE27 è pari a 0,118 €/kWh. In Italia è di 0,144 €/kWh e siamo il secondo paese dopo la Germania per la percentuale di tasse e oneri non recuperabili sul prezzo del kWh (27,67% contro 32,31% della Germania). Qui sotto il grafico (vedi anche tabella dettagliata).
Per i consumi di gas naturale nel settore industriale nel secondo semestre 2012 i prezzi più elevati si registrano in Danimarca e in Grecia. La media europea è di 0,04 €/kWh. In Italia il prezzo è appena sotto la media UE (0,037 €/kWh), con una quota di tasse e oneri non recuperabili del 5,8%. Qui il grafico (vedi anche tabella dettagliata).
Se andiamo a vedere la classifica del 'caro bolletta' elettrico medio in valori assoluti, la più leggera la troviamo in Bulgaria (9,6 € per 100 kWh), Romania (10,8) ed Estonia (11,2). Più pesante in Danimarca (29,7 € per 100 kWh), Cipro (29,1), Germania (26,8) e in Italia è di 23 €, quindi pari a 23 centesimi per kWh. Il nostro paese è quarto in quanto a prezzi del kWh. La media per i consumatori domestici dell'UE27 nel secondo semestre 2012 è di 19,7 € (vedi tabella dettagliata e sotto grafico che evidenzia anche la componente Iva e oneri/tasse).
Per quel che riguarda il gas, l'aumento maggiore tra la seconda metà del 2011 e lo stesso periodo del 2012 si è avuto in Lettonia, +21%, seguita dalla Estonia (+19%) e dalla Bulgaria (+18%). Unica diminuzione in Slovenia, -8%.
In valore assoluto, i prezzi più bassi si registrano in Romania (2,7 euro per 100 kWh), Slovacchia (5,1) e Estonia (5,2). I più alti in Svezia (12,7 euro per 100 kWh), Danimarca (10,8) e Grecia (10,2). La media dell'Ue a 27 è di 7,2 euro per 100 kWh.
Nel caso dei prezzi del gas (secondo semestre 2012) per i consumatori domestici la valutazione è stata fatta per utenze che richiedono tra 5600 e 56000 kWh (tabella dettagliata e qui sotto il grafico).
Nelle tabelle di Eurostat un valore è dato anche in PPS (Purchasing Power Standard), che è un artificio che identifica un’unità monetaria che elimina o riduce le differenze di prezzo tra i diversi paesi dell’Unione (in pratica con un PPS si può acquistare lo stesso volume di merci o servizi in tutti i paesi).
Limitatamente ai consumatori industriali di elettricità i dati Eurostat mettono in evidenza che nel secondo semestre 2012 i prezzi più alti sono stati rilevati nell’ordine a Cipro, Italia e Malta. Il prezzo medio nell’UE27 è pari a 0,118 €/kWh. In Italia è di 0,144 €/kWh e siamo il secondo paese dopo la Germania per la percentuale di tasse e oneri non recuperabili sul prezzo del kWh (27,67% contro 32,31% della Germania). Qui sotto il grafico (vedi anche tabella dettagliata).
Per i consumi di gas naturale nel settore industriale nel secondo semestre 2012 i prezzi più elevati si registrano in Danimarca e in Grecia. La media europea è di 0,04 €/kWh. In Italia il prezzo è appena sotto la media UE (0,037 €/kWh), con una quota di tasse e oneri non recuperabili del 5,8%. Qui il grafico (vedi anche tabella dettagliata).
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