08/05/13

Firmato il piano d’azione per l’energia sostenibile


Firmato ieri in residenza municipale dai sindaci di Ferrara, Masi Torello e Voghiera

E’ stato firmato ufficialmente ieri pomeriggio, martedì 7 maggio, nella sala Arazzi della residenza municipale, dai rappresentanti istituzionali dei Comuni di Ferrara, Masi Torello e Voghiera, insieme agli altri rappresentanti di enti e istituzioni del territorio, il Protocollo d’intenti promosso dal Comune di Ferrara e dagli altri Comuni dell’associazione intercomunale Terre Estensi (Masi Torello e Voghiera) per l’attuazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) che coinvolge un’ampia serie di enti, associazioni e altri soggetti del territorio. Con la sottoscrizione di questo documento, nel quale convergono impegni e le iniziative che gli enti, la comunità e gli attori pubblici e privati del territorio intendono attuare per raggiungere l’ambizioso obiettivo di ridurre significativamente entro i prossimi anni le emissioni di CO2 nell’area dei tre comuni, si dà concreto seguito all’impegno fissato nel novembre 2011 con il del Patto dei Sindaci per il quale il Comune di Ferrara si era impegnato a predisporre il Paes.

Il Piano, la cui realizzazione è affidata agli Uffici dell’assessorato all’Ambiente del Comune, di concerto con Sipro, vedrà a breve la sua definizione attraverso un percorso di concertazione con gli attori pubblici e privati del territorio, nell’ottica di condividere obiettivi e modalità di attuazione delle misure previste e contabilizzate al suo interno. Per questo il protocollo d’intenti approvato e firmato oggi impegna il Comune di Ferrara al coordinamento dei lavori e alla condivisione delle azioni del Paes con i partner sottoscrittori che a loro volta si impegneranno a collaborare per la realizzazione e il buon fine delle iniziative inserite nel Piano.



Erano presenti, tra gli altri, alla firma in programma del Protocollo: Tiziano Tagliani sindaco del Comune di Ferrara, Cecilia Rescazzi sindaco di Masi Torello, l’assessore Dante Bandiera (Comune di Voghiera), l’assessore Giorgio Bellini (Provincia di Ferrara), Pasquale Nappi (rettore Università di Ferrara), Diego Carrara (direttore Acer Ferrara), Giuseppe Ruzziconi (Ami Ferrara), Simona Coppi (Arpa Emilia Romagna – Sezione di Ferrara), Ivano Graldi (Atersir Emilia Romagna), Andrea Gandini (direttore sanitario Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara), Paolo Saltari (direttore generale Azienda Usl Ferrara), Mauro Giannattasio (segretario generale Camera di Commercio di Ferrara), Giuliano Guietti (Cgil Ferrara), Paolo Baiamonte (Cisl Ferrara), Alessandro Fortini (Cna Ferrara), e gli altri rappresentanti delle associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e altri soggetti del mondo culturale, economico e professionale cittadino (elenco completo nel file ‘allegato scaricabile’, a fondo pagna).

Il Protocollo posto ieri alla firma nasce dalla volontà di rendere visibile ed oggettiva la responsabilità e l’impegno di tutti coloro che sono coinvolti nella stesura del documento Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) e nella sua realizzazione. Disegna il ruolo di ogni sottoscrittore nel contrasto alla vera emergenza di oggi, rappresentata dai cambiamenti climatici. In questi ultimi tempi tra siccità ed alluvioni, terremoti ed inondazioni, trombe d’aria ed altre ancora criticità climatiche, stiamo toccando con mano come l’ecosistema si stia ribellando alla tirannia dell’uomo e della sua insipienza.

Ieri in residenza municipale, insieme ai sindaci Tiziano Tagliani, Manuela Cecilia Rescazzi, Claudio Fioresi firmatari del Patto dei Sindaci della Associazione Terre Estensi, è intervenuto l’assessore comunale all’Ambiente Rossella Zadro, che ha seguito la sottoscrizione a Bruxelles e sta gestendo con il proprio staff il percorso della stesura del Piano d’azione per l’energia sostenibile  – con la consulenza di Sipro – nonché la realizzazione delle azioni, a cominciare dalla costruzione della rete degli attori. La firma del protocollo infatti, oltre agli amministratori ha visto riuniti i rappresentanti del mondo economico, sociale, pubblico, sindacale, professionale del territorio.

“Questo è il Protocollo – spiega l’assessore Zadro – che sigla la collaborazione tra le amministrazioni e il territorio con gli attori grazie ai quali è già iniziato il percorso comune e con altri che vedranno il loro coinvolgimento nelle fasi successive, tutti verso l’obiettivo comune del cosiddetto ‘pacchetto clima energia 20 – 20 – 20′, varato dall’Unione Europea. Gli obiettivi non sono solo ambientali ma coglieranno anche le opportunità per incentivare l’economia locale, promuovere la green economy e ridurre le emissioni di gas serra, promuovere una idea e visione di città Green. Tutto ciò animerà il PAES che a breve sarà definito nei dettagli operativi. Questi elementi sono stati condivisi pienamente da coloro che oggi siedono a questo tavolo. C’è un pensiero che ha animato tutto il nostro lavoro dopo il sisma: ricostruire in modo sostenibile. La criticità deve diventare opportunità. Così lo abbiamo raccontato anche a Bruxelles, alla Direzione Energia e Patto dei Sindaci della Commissione Europea, dove l’impostazione è stata condivisa ed apprezzata”.

Il Contesto europeo

Sono oltre 4000 gli enti locali europei che hanno ad oggi sottoscritto il Patto dei Sindaci, tra cui noi. Ciò non può che essere un vanto: significa consapevolezza e condivisione di obiettivi su cui, sinergicamente, ci troviamo oggi tutti assieme ad operare. L’emergenza del cambiamento climatico, fin troppo evidente, richiede impegno, risorse, idee, azioni concrete.

Il 9 marzo 2007, con il documento “Energia per un mondo che cambia”, l’Unione Europea ha lanciato la sfida, impegnandosi in primapersona a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 20% entro il 2020 aumentando nel contempo del 20% il livello di efficienza energetica e del 20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile sul totale del mix energetico.

Nel 2009, in linea con quanto due anni prima effettuato, la stessa Unione ha adottato il “Pacchetto Legislativo Clima-Energia “20-20-20″ (-20% di riduzione di CO2, + 20% di aumento dell’efficienza energetica, 20% di energia da fonti rinnovabili) che prevede per gli stati membri dell’Unione Europea, con orizzonte temporale al 2020, una riduzione dei consumi del 20% di CO2, la copertura di una quota pari al 20% del fabbisogno con fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 20%. ll consumo di energia, nel frattempo, è in costante aumento.

I governi locali svolgono un ruolo fondamentale nel mitigare gli effetti del cambiamento climatico, tanto più se si considera che l’80% del consumo energetico ed emissioni di CO2 è associata ad attività antropiche urbane.

Per questo la Commissione Europea – Direzione Generale Energia che il 29 Gennaio 2008, ha lanciato il “Patto dei Sindaci” (Covenant of Mayors) ovvero un’iniziativa per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale, un “movimento volontario” che unisce le città europee aderenti al fine di migliorare in maniera significativa l’efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili negli ambienti urbani, ove le politiche e misure inerenti alcuni settori chiave, come i trasporti e l’edilizia, risultano più importanti e strettamente collegati al territorio e quindi alle autorità locali che amministrano direttamente e questi settori gestiscono ed organizzano.

La spinta europea ed il sostegno nazionale. Le città sono il primo punto di contatto tra i cittadini e l’amministrazione pubblica. Il loro ruolo nelle attività di comunicazione ed informazione è cruciale e spesso più efficace delle iniziative a livello europeo, nazionale o regionale. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, focal point per l’attuazione della campagna Energia Sostenibile per l’Europa (SEE) in Italia, sta coordinando le azioni a livello nazionale al fine di sostenere e coinvolgere sempre più città nell’iniziativa.

Cosi come la possibilità di usufruire di strutture di supporto che accompagnino il percorso da intraprendere da parte dei Comuni che decidono di aderire (la Regione Emilia Romagna si e già accreditata) hanno dimostrato come quella che si presenta come una scelta volontaria risulta essere, alla fine, una scelta strategica soprattutto da parte di quelle autorità locali che fanno propria l’idea delle città come direttamente responsabili rispetto all’ambiente e ai cambiamenti climatici.

Ogni azione che l’Amministrazione promuove nel settore energetico ambientale ha come sfondo questa imprescindibile consapevolezza: mettere in atto azioni locali che contribuiscono, insieme alle azioni di migliaia di altre città, a invertire un pericoloso processo di cambiamento climatico. Le città del mondo che hanno preso sul serio la sfida del cambiamento climatico e gli obiettivi del protocollo di Kyoto, hanno sviluppato una visione complessiva del significato del divenire una città nuova, visione che si articola in un chiaro obiettivo misurabile e in strategie che coinvolgono tutte le aree dell’amministrazione e della vita della città.

Dove l’amministrazione promuovendo progetti virtuosi ha scatenato pratiche e progetti virtuosi da parte di cittadini e aziende. Infatti non e possibile raggiungere obiettivi ambiziosi di sostenibilità senza una convinta trasformazione dei comportamenti.

Il Contesto locale

L’Associazione Terre Estensi desidera partecipare con convinzione a questo grande processo planetario di miglioramento dell’ambiente in cui viviamo.

Aderendo al Patto dei Sindaci, con deliberazioni dei Consigli Comunali, il Comune di Ferrara, Voghiera e Masi Torello (Terre Estensi) si uniscono nella lotta ed agiscono per il raggiungimento dell’obiettivo dichiarato di diminuzione di emissione di CO2 di almeno il 20% entro il 2020 sul proprio territorio.

Terre Estensi, cosi come tutti gli aderenti al Patto, si assumono il compito di preparare una linea di base ovvero l’inventario delle emissione (BEI: Baseline Emission Inventory) su cui viene redatto il Piano d’Azione per l’energia sostenibile.

Il Patto dei Sindaci si esplica tramite questi due strumenti: l’Inventario delle Emissioni e lo strumento che quantifica la quantità di CO2 emesse a causa del consumo di energia nel territorio di competenza entro un determinato periodo (per Terre Estensi la rilevazione e stata fissata al 2007). Questo permette di identificare le principali fonti di emissioni di CO2 e le loro rispettive potenzialità di riduzione e presentare, entro un anno dalla loro firma (con possibilità di deroga al massimo di 6 mesi dietro motivata richiesta), un piano d’azione per l’energia sostenibile (sustainable energy action plan SEAP); il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES o SEAP) è invece il documento chiave con cui il firmatario del Patto delinea in che modo intende raggiungere il suo obiettivo di riduzione di CO2 entro il 2020. Il Piano definisce le attività e le misure da impostare fino a raggiungere gli obiettivi insieme con i tempi e le responsabilità assegnate, illustrando le azioni che si intendono intraprendere ed il loro impatto in termine di costi, attori coinvolti, localizzazione, risorse, obiettivi di risparmio energetico, investimento e arco temporale d’azione. Sono ammesse, nel tempo, modifiche.

Il Piano individua fattori di debolezza, rischi, punti di forza ed opportunità del territorio in relazione alla promozione delle Fonti Rinnovabili di Energia e dell’Efficienza Energetica, e quindi consente di poter definire i successivi interventi atti a ridurre le emissioni di CO2.

L’obiettivo e fissato al 2020: dato l’arco temporale particolarmente importante, viene previsto un monitoraggio obbligatorio da effettuare su base biennale.

La scelta politica impatta, in questo caso direttamente e compiutamente, sulle scelte operative ed amministrative al fine di indirizzare il territorio verso uno sviluppo sostenibile e perseguire gli obiettivi di risparmio energetico, promozione studio ed utilizzo delle fonti rinnovabili e di riduzione delle emissioni di CO2.

Se e vero che “la città non e un problema; la città e una soluzione” allora solo mettendo a sistema l’azione pubblica, “rendendola regista visionaria” di comportamenti sostenibili e coinvolgendo l’intera cittadinanza sin dalla fase di redazione del Piano, è possibile far nascere quel circolo virtuoso che va a spalmare sul territorio la cultura del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale e permette l’effettivo raggiungimento dell’obiettivo posto.

 Il Protocollo posto ieri alla firma nasce dalla volontà di rendere visibile ed oggettiva la responsabilità e l’impegno di tutti coloro che sono coinvolti nella stesura del documento Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) e nella sua realizzazione. Disegna il ruolo di ogni sottoscrittore nel contrasto alla vera emergenza di oggi, rappresentata dai cambiamenti climatici. In questi ultimi tempi tra siccità ed alluvioni, terremoti ed inondazioni, trombe d’aria ed altre ancora criticità climatiche, stiamo toccando con mano come l’ecosistema si stia ribellando alla tirannia dell’uomo e della sua insipienza.

Ieri in residenza municipale, insieme ai sindaci Tiziano Tagliani, Manuela Cecilia Rescazzi, Claudio Fioresi firmatari del Patto dei Sindaci della Associazione Terre Estensi, è intervenuto l’assessore comunale all’Ambiente Rossella Zadro, che ha seguito la sottoscrizione a Bruxelles e sta gestendo con il proprio staff il percorso della stesura del Piano d’azione per l’energia sostenibile  – con la consulenza di Sipro – nonché la realizzazione delle azioni, a cominciare dalla costruzione della rete degli attori. La firma del protocollo infatti, oltre agli amministratori ha visto riuniti i rappresentanti del mondo economico, sociale, pubblico, sindacale, professionale del territorio.

“Questo è il Protocollo – spiega l’assessore Zadro – che sigla la collaborazione tra le amministrazioni e il territorio con gli attori grazie ai quali è già iniziato il percorso comune e con altri che vedranno il loro coinvolgimento nelle fasi successive, tutti verso l’obiettivo comune del cosiddetto ‘pacchetto clima energia 20 – 20 – 20′, varato dall’Unione Europea. Gli obiettivi non sono solo ambientali ma coglieranno anche le opportunità per incentivare l’economia locale, promuovere la green economy e ridurre le emissioni di gas serra, promuovere una idea e visione di città Green. Tutto ciò animerà il PAES che a breve sarà definito nei dettagli operativi. Questi elementi sono stati condivisi pienamente da coloro che oggi siedono a questo tavolo. C’è un pensiero che ha animato tutto il nostro lavoro dopo il sisma: ricostruire in modo sostenibile. La criticità deve diventare opportunità. Così lo abbiamo raccontato anche a Bruxelles, alla Direzione Energia e Patto dei Sindaci della Commissione Europea, dove l’impostazione è stata condivisa ed apprezzata”.

Il Contesto europeo

Sono oltre 4000 gli enti locali europei che hanno ad oggi sottoscritto il Patto dei Sindaci, tra cui noi. Ciò non può che essere un vanto: significa consapevolezza e condivisione di obiettivi su cui, sinergicamente, ci troviamo oggi tutti assieme ad operare. L’emergenza del cambiamento climatico, fin troppo evidente, richiede impegno, risorse, idee, azioni concrete.

Il 9 marzo 2007, con il documento “Energia per un mondo che cambia”, l’Unione Europea ha lanciato la sfida, impegnandosi in primapersona a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 20% entro il 2020 aumentando nel contempo del 20% il livello di efficienza energetica e del 20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile sul totale del mix energetico.

Nel 2009, in linea con quanto due anni prima effettuato, la stessa Unione ha adottato il “Pacchetto Legislativo Clima-Energia “20-20-20″ (-20% di riduzione di CO2, + 20% di aumento dell’efficienza energetica, 20% di energia da fonti rinnovabili) che prevede per gli stati membri dell’Unione Europea, con orizzonte temporale al 2020, una riduzione dei consumi del 20% di CO2, la copertura di una quota pari al 20% del fabbisogno con fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 20%. ll consumo di energia, nel frattempo, è in costante aumento.

I governi locali svolgono un ruolo fondamentale nel mitigare gli effetti del cambiamento climatico, tanto più se si considera che l’80% del consumo energetico ed emissioni di CO2 è associata ad attività antropiche urbane.

Per questo la Commissione Europea – Direzione Generale Energia che il 29 Gennaio 2008, ha lanciato il “Patto dei Sindaci” (Covenant of Mayors) ovvero un’iniziativa per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale, un “movimento volontario” che unisce le città europee aderenti al fine di migliorare in maniera significativa l’efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili negli ambienti urbani, ove le politiche e misure inerenti alcuni settori chiave, come i trasporti e l’edilizia, risultano più importanti e strettamente collegati al territorio e quindi alle autorità locali che amministrano direttamente e questi settori gestiscono ed organizzano.

La spinta europea ed il sostegno nazionale. Le città sono il primo punto di contatto tra i cittadini e l’amministrazione pubblica. Il loro ruolo nelle attività di comunicazione ed informazione è cruciale e spesso più efficace delle iniziative a livello europeo, nazionale o regionale. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, focal point per l’attuazione della campagna Energia Sostenibile per l’Europa (SEE) in Italia, sta coordinando le azioni a livello nazionale al fine di sostenere e coinvolgere sempre più città nell’iniziativa.

Cosi come la possibilità di usufruire di strutture di supporto che accompagnino il percorso da intraprendere da parte dei Comuni che decidono di aderire (la Regione Emilia Romagna si e già accreditata) hanno dimostrato come quella che si presenta come una scelta volontaria risulta essere, alla fine, una scelta strategica soprattutto da parte di quelle autorità locali che fanno propria l’idea delle città come direttamente responsabili rispetto all’ambiente e ai cambiamenti climatici.

Ogni azione che l’Amministrazione promuove nel settore energetico ambientale ha come sfondo questa imprescindibile consapevolezza: mettere in atto azioni locali che contribuiscono, insieme alle azioni di migliaia di altre città, a invertire un pericoloso processo di cambiamento climatico. Le città del mondo che hanno preso sul serio la sfida del cambiamento climatico e gli obiettivi del protocollo di Kyoto, hanno sviluppato una visione complessiva del significato del divenire una città nuova, visione che si articola in un chiaro obiettivo misurabile e in strategie che coinvolgono tutte le aree dell’amministrazione e della vita della città.

Dove l’amministrazione promuovendo progetti virtuosi ha scatenato pratiche e progetti virtuosi da parte di cittadini e aziende. Infatti non e possibile raggiungere obiettivi ambiziosi di sostenibilità senza una convinta trasformazione dei comportamenti.

Il Contesto locale

L’Associazione Terre Estensi desidera partecipare con convinzione a questo grande processo planetario di miglioramento dell’ambiente in cui viviamo.

Aderendo al Patto dei Sindaci, con deliberazioni dei Consigli Comunali, il Comune di Ferrara, Voghiera e Masi Torello (Terre Estensi) si uniscono nella lotta ed agiscono per il raggiungimento dell’obiettivo dichiarato di diminuzione di emissione di CO2 di almeno il 20% entro il 2020 sul proprio territorio.

Terre Estensi, cosi come tutti gli aderenti al Patto, si assumono il compito di preparare una linea di base ovvero l’inventario delle emissione (BEI: Baseline Emission Inventory) su cui viene redatto il Piano d’Azione per l’energia sostenibile.

Il Patto dei Sindaci si esplica tramite questi due strumenti: l’Inventario delle Emissioni e lo strumento che quantifica la quantità di CO2 emesse a causa del consumo di energia nel territorio di competenza entro un determinato periodo (per Terre Estensi la rilevazione e stata fissata al 2007). Questo permette di identificare le principali fonti di emissioni di CO2 e le loro rispettive potenzialità di riduzione e presentare, entro un anno dalla loro firma (con possibilità di deroga al massimo di 6 mesi dietro motivata richiesta), un piano d’azione per l’energia sostenibile (sustainable energy action plan SEAP); il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES o SEAP) è invece il documento chiave con cui il firmatario del Patto delinea in che modo intende raggiungere il suo obiettivo di riduzione di CO2 entro il 2020. Il Piano definisce le attività e le misure da impostare fino a raggiungere gli obiettivi insieme con i tempi e le responsabilità assegnate, illustrando le azioni che si intendono intraprendere ed il loro impatto in termine di costi, attori coinvolti, localizzazione, risorse, obiettivi di risparmio energetico, investimento e arco temporale d’azione. Sono ammesse, nel tempo, modifiche.

Il Piano individua fattori di debolezza, rischi, punti di forza ed opportunità del territorio in relazione alla promozione delle Fonti Rinnovabili di Energia e dell’Efficienza Energetica, e quindi consente di poter definire i successivi interventi atti a ridurre le emissioni di CO2.

L’obiettivo e fissato al 2020: dato l’arco temporale particolarmente importante, viene previsto un monitoraggio obbligatorio da effettuare su base biennale.

La scelta politica impatta, in questo caso direttamente e compiutamente, sulle scelte operative ed amministrative al fine di indirizzare il territorio verso uno sviluppo sostenibile e perseguire gli obiettivi di risparmio energetico, promozione studio ed utilizzo delle fonti rinnovabili e di riduzione delle emissioni di CO2.

Se e vero che “la città non e un problema; la città e una soluzione” allora solo mettendo a sistema l’azione pubblica, “rendendola regista visionaria” di comportamenti sostenibili e coinvolgendo l’intera cittadinanza sin dalla fase di redazione del Piano, è possibile far nascere quel circolo virtuoso che va a spalmare sul territorio la cultura del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale e permette l’effettivo raggiungimento dell’obiettivo posto.


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