20/05/13

Crollo dei consumi energetici in Italia: sostenibilità a geometria variabile

Fabio Tognetti, Centro nazionale per le rinnovabili di Legambiente per greenreport.it


Il Dipartimento per l'Energia del Ministero per lo Sviluppo Economico ha pubblicato sul proprio la versione di sintesi del Bilancio Energetico Nazionale 2012, ancorché in versione non definitiva. La pubblicazione, che raccoglie annualmente i dati relativi al settore energetico nazionale, è passata quasi inosservata, nonostante l'importanza del documento, che rappresenta una fotografia dello stato attuale del nostro Paese e un ricchissimo spunto per un'analisi non solo energetica della nostra economia.

I dati in esso contenuti evidenziano i profondi mutamenti che attraversano l'Italia: nel 2012 il consumo interno lordo di energia è crollato del 3,5% rispetto all'anno precedente. Un calo che, se considerato al netto dei consumi e delle perdite relative al settore energetico, è addirittura maggiore e sale al 4,2%. Infatti l'energia impiegata in Italia nel 2012 è stata di poco più di 129 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, a fronte di oltre 135 milioni nel 2011.
Significativo che le perdite maggiori si siano avute nel settore dei trasporti, che ha segnato un calo di 3,3 milioni di Tep (-7,9%), e dell'industria, -1,7 milioni di Tep (-5,1%), entrambi affossati dalla crisi e dal rincaro dei carburanti. Per i settori civile (+0,4%) e agricolo (-2,4%), invece, le variazioni sono state minori.

L'Italia che è dipinta nel Bilancio energetico come un Paese ancora fortemente legato alle importazioni dall'estero (169,8 milioni di Tep importati, a fronte di 37,9 milioni prodotti), ma che lo è meno rispetto al passato (le importazioni sono calate del 3,4%). Corrono le energie rinnovabili: +9,1% rispetto al 2011. Si riduce significativamente l'apporto dei combustibili fossili, ed è un bene: crolla il petrolio (-8,2%), cala il gas (-3,9%), resta stabile il carbone, una fonte molto inquinante ma anche a buon prezzo, grazie alle basse quotazioni internazionali (i “combustibili solidi”, infatti, hanno registrato solo un lieve calo: -0,2%).

Cresce la produzione di energia nazionale, grazie soprattutto alle energie rinnovabili. Sole, vento, biomasse, geotermia, idroelettrico sono passate da una produzione complessiva di 22,55 nel 2011 a 24,80 milioni di Tep nel 2012 (+10%). Ma cresce anche la produzione nazionale di idrocarburi, tanto cari all'ex-Ministro Corrado Passera: +2,1% del petrolio e +1,8% del gas made in Italy.


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