20/05/13

Ambiente: crescono i residui di pesticidi nelle acque italiane


Sale il numero della presenza di pesticidi rilevati nelle acque sotterranee e superficiali in Italia. Individuati 166 sostanze e fino a 23 diversi contaminanti per campione.  

Brutte nuove notizie per lo stato di contaminazione delle acque italiane superficiali e sotterranee: nel 2010 sono stati rinvenuti residui nel 55% dei 1.297 punti di campionamento delle acque superficiali e nel 28% dei 2.324 punti di quelle sotterranee, per un totale di 166 tipologie di pesticidi - a fronte dei 118 del biennio 2007-2008, individuati nella rete di controllo ambientale delle acque italiane.Lo rivela il Rapporto Nazionale Pesticidi nelle acque 2013 pubblicato dall' Ispra.

Si tratta, per la maggior parte, di residui di prodotti fitosanitari usati in agricoltura, ma anche pesticidi per uso non agricolo impiegati in vari campi di attività. Anche se spesso basse, rileva il rapporto, le concentrazioni indicano a livello complessivo una diffusione molto ampia della contaminazione. Inoltre,riporta ancora il report, nel 34% dei punti delle acque superficiali e nel 12% dei punti di quelle sotterranee i livelli misurati risultano superiori ai limiti delle acque potabili.

Inoltre, le concentrazioni sono state confrontate anche con i limiti di qualità ambientale basati sulla tossicità delle sostanze per gli organismi acquatici. In questo caso il 13% dei punti delle acque superficiali e il 7% di quelli delle acque sotterranee hanno concentrazioni superiori al limite.

A livello di macro area geografica, la contaminazione appare più diffusa nella pianura padano – veneta  ma anche al centro sud.   Per quanto riguarda la presenza di miscele nelle acque, le analisi presentano fino a 23 sostanze diverse in un  solo campione. Il rapporto completo è visionabile sul sito ufficiale dell'Ispra.

ADB

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