16/05/13

Cenni (PD), governo intervenga a sostegno installatori

Riconoscimento dell’esperienza professionale maturata negli anni sul campo, esercitando lavoro specializzato e continuativo. È quanto è stato chiesto oggi, mercoledì 15 maggio, dagli installatori di impianti da fonti rinnovabili, che si sono riuniti a Roma, in Piazza Montecitorio, insieme a Confartigianato, Cna e Casartigiani, per difendere i loro diritti e, soprattutto, per garantire un accesso alla professione che possa tutelare la libera concorrenza. Alla manifestazione ha partecipato anche la parlamentare toscana del Partito democratico, Susanna Cenni, che nei giorni scorsi, su sollecitazione degli artigiani senesi e toscani, aveva presentato un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al Ministro dello sviluppo economico, Flavio Zenonato, sottoscritta anche dal collega Luigi Dallai, e firmata dai parlamentari Pd Luigi Bobba, Ermete Realacci, Dario Nardella e Caterina Bini. Nell’ interrogazione si chiede al Governo di adottare un provvedimento urgente per rinviare l’entrata in vigore dell’articolo 15 del Decreto legislativo n.28 del 2011, che limita l’abilitazione di responsabile tecnico per l’attività di installatore di impianti da fonti rinnovabili a coloro che hanno conseguito una laurea, un diploma di scuola secondaria con inserimento in azienda o un titolo di formazione professionale, senza dare spazio a coloro che hanno maturato negli anni, con lavoro specializzato e continuativo, una comprovata esperienza professionale sul campo.

Abbiamo chiesto al Governo di intervenire – commenta Susanna Cenni – perché crediamo che questa norma possa avere effetti pesantissimi su un settore e un’economia che vive già una crisi drammatica. Solo in Toscana sono alcune migliaia gli artigiani e gli interessati che rischiano uno stop alla loro attività. Invece di incentivare la riconversione energetica e lo sviluppo della green economy, tramite l' efficientamento e la sburocratizzazione, il decreto che dovrebbe entrare in vigore a breve non contempla minimamente la possibilità di ottenere la qualifica di installatore di impianti per rinnovabili con l’esperienza sul campo, adeguatamente certificata, escludendo di fatto tutti coloro che sino ad oggi hanno svolto questo lavoro, e recando un grave ostacolo alla libera concorrenza. L’applicazione della norma come è, infatti, comporterebbe una riduzione della concorrenza nel mercato determinando il sorgere o il consolidarsi di posizioni dominanti, con effetti molto negativi per le 70 mila imprese del settore attualmente in attività, che andranno incontro a problemi per l’operatività, i fatturati e i livelli occupazionali”.

“Alcune Regioni – continua Cenni – tra cui la Lombardia e la Liguria, hanno già raccolto le richieste delle associazioni, nel tentativo di rendere meno pesanti le misure previste per la formazione nel documento approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Questa mattina abbiamo saputo che anche l'assessore alle attività produttive della Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, si è mosso convintamente in questa direzione. La manifestazione di oggi ha rappresentato un forte segnale lanciato da un settore, quello della green economy, che ha tutte le potenzialità per poter crescere, ma per farlo ha bisogno che il Governo gli dia una mano, consentendo una semplificazione piuttosto che una norma che renda più complicato e rigido l’inserimento di nuove leve nelle aziende che si occupano di fotovoltaico e altre fonti rinnovabili, rendendo difficile allo stesso tempo lo sviluppo di un libero mercato che invece è necessario per far evolvere il settore della green economy. Si risolva la questione – conclude la deputata - e intanto si cominci con una proroga della scadenza, oggi prevista al 1 agosto, per rivedere i requisiti, e poi si lavori per consentire a chi ha sempre lavorato e installato di poter continuare a farlo”.

AGENPARL Roma, 15 mag

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