Ai nastri di partenza l'Inventario delle strutture di deposito dei rifiuti delle industrie estrattive chiuse o abbandonate, che, secondo un censimento dell'Ispra sarebbero 622, e rappresentano una grave minaccia per la salute umana e l'ambiente.
Il provvedimento, che ha ottenuto il parere favorevole del Consiglio dei Ministri e della Conferenza Unificata, attua il decreto di attuazione della direttiva in materia di gestione dei rifiuti delle industrie estrattive, prevedendo un ottimale sistema di gestione e imponendo la realizzazione dell'Inventario delle strutture di deposito dei rifiuti di estrazione chiuse.
Il censimento che si avvarra' della mappa redatta dall'Ispra, dovra' annoverare i siti con potenziali ripercussioni negative sull'ambiente, in funzione della tipologia dei minerali coltivati e dei relativi scarti potenziali, dell'estensione del sito minerario, del periodo di coltivazione e del tempo trascorso dalla chiusura o abbandono.
Dei 622 siti segnalati nella banca dati provvisoria dell'Ispra, il rischio e' considerato 'alto' per 108, 'medio alto' per 207 e 'medio' per 307.
ROMA
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